Val Nedro

Lasciata l'automobile al secondo tornante della strada per la diga della Val d'Ambra si segue prima la pista asfaltata che termina con ancora alcuni posteggi e poi su bel sentiero si sale fino a Faidal. Da qui ci si dirige in direzione di Sassan, sempre su comodo sentiero, fino al ponte che supera il Riale Nedro. A questo  punto si prende il sentiero a destra appena passato il ponte e si sale nel bosco in direzione di Dragoi per proseguire fino a dove si trova il bivio per il rifugio Potri (già descritto in altre relazioni) con il nuovo ponte di accesso. Da qui in avanti il sentiero risulta sempre più coperto da erba alta che nasconde i sassi e per tempo piovoso sicuramente scomodo. Arrivati a Gher si passa sulla sponda opposta del fiume e ci si inerpica lungo la ripida costa e dopo aver attraversato alcuni riali si raggiunge il sentiero che collega la Val Cramosino con la Canva Vecchia (Alpe di Nedro). In alcuni tratti il sentiero è stato interessato da piccoli lavori di ripristino ma nel suo insieme si presenta anch'esso con erba alta e bisogna avanzare con una certa prudenza. Si arriva cosi a Canva Vecchia dove è possibile entrare ma l'equipaggiamento a disposizione è veramente limitato al minimo. Oltre questo rifugio si può ancora salire fino a Partüs oppure prendere il sentiero che passando sul versante opposto permette di entrare in Val Macri ed arrivare allo Stabbio di Mezzo.
Nel suo insieme si tratta sicuramente di un'escursione impegnativa in particolare durante la discesa in un ambiente selvaggio e dove la probabilità di incontrare qualcuno è limitata. A Canva Vecchia comunque il segnale per il telefono cellulare non pone problema. La sconsiglio per tempo piovoso e nella parte superiore in presenza di nebbia.