Monte Acuto, Rocca Barbena
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Dopo aver abbandonato la zona del Marguareis ci spostiamo sulla costa ligure. Senza aver programmato nulla apriamo la cartina e ci inventiamo questo itinerario con l'obiettivo principale di salire sulla Rocca Barbena, cima su cui non eravamo riusciti a salire durante la traversata dell'Alta Via dei Monti Liguri.
Partiamo da Toirano salendo su sentiero fino al Monte Acuto dove oggi le nebbie creano degli effettivi "vedo-non vedo" piacevoli ... non come i giorni scorsi sul Marguareis. Continuiamo lungo la dorsale, incontrando molti caprioli, fino al Santuario di Monte Croce e poi breve e ripida salita al Fortino di Poggio Grande.
Tornati sulla sterrata iniziamo il lungo ... molto lungo .... e quasi pianeggiante percorso che ci porta al Colle Scravaion, facendo pausa pranzo poco prima di arrivarci, appena in tempo prima che inizi la pioggia che ci coglie proprio nel momento "clou" della giornata: la salita alla Rocca Barbena.
Coperti per bene, arriviamo in vetta e proseguiamo sul sentiero opposto (tutto sempre ben segnato) per scendere al Colletto Banco, attraversando tratti boschivi resi molto suggestivi dalla pioggia e dalla nebbia. Giunti al colletto, convinti di fare prima, prendiamo a destra verso la Sella Alzabecchi sbucando su una strada asfaltata. Uno sguardo alla cartina ... ormai tardivo ... ci fa scoprire che la strada asfaltata non ha sentieri che tagliano i tornanti, ci tocca quindi seguirla per forza.
Un po' scocciato da questo mio errore grossolano, dovuto alla fretta di scendere a causa della pioggia, cerco in tutti i modi di provare a tagliare almeno qualche tornante. Il primo taglio risulta abbastanza agevole e intuitivo mentre il secondo si va a perdere in tratti ripidi nella vegetazione ma comunque alla fine sbuchiamo a Carpe dove su un altro tornante poco sotto, imbocchiamo una sterrata (segnata sulla cartina) che dovrebbe permetterci di evitare un tratto di asfalto.
Quando la sterrata si perde nella vegetazione, riusciamo con qualche difficoltà a trovare il sentiero che continua e ci consente di passare il fiume e innestarci su un'altra vecchia sterrata ad uso di cave ormai chiuse. Incontriamo un cinghiale con i piccoli ... "ma guarda che belli" ... "è un po' che non vedo cinghiali" ... finchè un grugnito che ci pare minaccioso proveniente dal bosco ci fa accelerare il passo per toglierci di mezzo.
Arriviamo all'imbocco del sentiero che potrebbe riportarci a Toirano ma fatti i calcoli su dislivello mancante, chilometri percorsi e orario ci fanno optare per seguire nuovamente la strada asfaltata fino in paese, molto più noiosa ma sicuramente anche molto più veloce ... altrimenti saremmo probabilmente arrivati con il buio alla macchina e arrivarci in questo periodo ... vuol dire proprio cercarsela!!!
P.S.: con il senno di poi ... forse è un giro da non rifare ... ma se proprio dovesse succedere, una volta giunti al Colletto Banco conviene proseguire fino al Giogo di Toirano (dato a poco più di un'ora lungo l'Alta Via) per poi scendere su sentiero (o sterrata) fino al Salto del Lupo (che forse si raggiunge in un paio d'ore), dove ormai mancano pochi chilometri di asfalto a Toirano (altri 45 minuti circa), probabilmente mettendoci lo stesso tempo ma risparmiando su sviluppo e (soprattutto) asfalto.
Partiamo da Toirano salendo su sentiero fino al Monte Acuto dove oggi le nebbie creano degli effettivi "vedo-non vedo" piacevoli ... non come i giorni scorsi sul Marguareis. Continuiamo lungo la dorsale, incontrando molti caprioli, fino al Santuario di Monte Croce e poi breve e ripida salita al Fortino di Poggio Grande.
Tornati sulla sterrata iniziamo il lungo ... molto lungo .... e quasi pianeggiante percorso che ci porta al Colle Scravaion, facendo pausa pranzo poco prima di arrivarci, appena in tempo prima che inizi la pioggia che ci coglie proprio nel momento "clou" della giornata: la salita alla Rocca Barbena.
Coperti per bene, arriviamo in vetta e proseguiamo sul sentiero opposto (tutto sempre ben segnato) per scendere al Colletto Banco, attraversando tratti boschivi resi molto suggestivi dalla pioggia e dalla nebbia. Giunti al colletto, convinti di fare prima, prendiamo a destra verso la Sella Alzabecchi sbucando su una strada asfaltata. Uno sguardo alla cartina ... ormai tardivo ... ci fa scoprire che la strada asfaltata non ha sentieri che tagliano i tornanti, ci tocca quindi seguirla per forza.
Un po' scocciato da questo mio errore grossolano, dovuto alla fretta di scendere a causa della pioggia, cerco in tutti i modi di provare a tagliare almeno qualche tornante. Il primo taglio risulta abbastanza agevole e intuitivo mentre il secondo si va a perdere in tratti ripidi nella vegetazione ma comunque alla fine sbuchiamo a Carpe dove su un altro tornante poco sotto, imbocchiamo una sterrata (segnata sulla cartina) che dovrebbe permetterci di evitare un tratto di asfalto.
Quando la sterrata si perde nella vegetazione, riusciamo con qualche difficoltà a trovare il sentiero che continua e ci consente di passare il fiume e innestarci su un'altra vecchia sterrata ad uso di cave ormai chiuse. Incontriamo un cinghiale con i piccoli ... "ma guarda che belli" ... "è un po' che non vedo cinghiali" ... finchè un grugnito che ci pare minaccioso proveniente dal bosco ci fa accelerare il passo per toglierci di mezzo.
Arriviamo all'imbocco del sentiero che potrebbe riportarci a Toirano ma fatti i calcoli su dislivello mancante, chilometri percorsi e orario ci fanno optare per seguire nuovamente la strada asfaltata fino in paese, molto più noiosa ma sicuramente anche molto più veloce ... altrimenti saremmo probabilmente arrivati con il buio alla macchina e arrivarci in questo periodo ... vuol dire proprio cercarsela!!!
P.S.: con il senno di poi ... forse è un giro da non rifare ... ma se proprio dovesse succedere, una volta giunti al Colletto Banco conviene proseguire fino al Giogo di Toirano (dato a poco più di un'ora lungo l'Alta Via) per poi scendere su sentiero (o sterrata) fino al Salto del Lupo (che forse si raggiunge in un paio d'ore), dove ormai mancano pochi chilometri di asfalto a Toirano (altri 45 minuti circa), probabilmente mettendoci lo stesso tempo ma risparmiando su sviluppo e (soprattutto) asfalto.
Tourengänger:
Andrea!
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