Madone e Cima della Trosa
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Parto da Godervio e arrivo a Mergozzo con il comodo e remunerativo sentiero. Da qui seguo il sentiero "meno ufficiale" che mi porta al vecchio alpeggio di Spluga. Poi, per prati ripidi e senza sentiero vado sù dritto per innestarmi su un sentiero più in alto che taglia a mezza costa il fianco del Corbella.
Le nuvole coprono "pesantemente" tutte le dorsali e quando raggiungo il sentiero un breve scroscio di pioggia mi convince del tutto a cambiare i miei progetti per oggi. Di tornare indietro per lo stesso percorso (e senza cima) non se ne parla neanche, allora do uno sguardo alla cartina e vedo che ci sarebbe la possibilità di un bell'anello passando dal Madone e dalla Cima di Trosa su un percorso che non dovrebbe presentare difficoltà, così potrei cavarmela anche se dovesse piovere seriamente (cosa che poi non avverrà, a parte un altro paio di brevi pioggerelle).
Raggiungo la Sella di quota 1908 e da qui seguo il bel percorso che mi porta prima sul Madone, poi alla Sella di quota 1657 e poi di nuovo sù fino alla Cima di Trosa. Scendo alla Bassa di Cardada e risalgo alla vicina Cimetta, dove si apre un mondo "civilizzato" e frequentanto grazie alla seggiovia che porta su questo splendido balcone (ma oggi non tanto) un bel numero di turisti, nonostante oggi il panorama non sia un granchè.
Ma basta fare qualche passo in direzione dell'Alpe Vegnasca per ritrovarsi nuovamente soli e camminare in un bel bosco di faggi. Dall'Alpe, cerco il sentiero che mi dovrebbe portare all'Alpe Faeda (stranamente non "waypointata" precedentemente su Hikr), lo trovo poco sopra le case, puntando inizialmente le prese dell'acqua e subito dopo svoltando a destra seguendo le indicazioni di un piccolo cartello posizionato un pochino alto e nascosto su un albero.
Il sentiero non è bollato ma abbastanza intuitivo e conduce all'Alpe Faedo che non è altro che una vecchia stalla. Sopra all'Alpe un cartello sembra proporre una via alternativa per Cima della Trosa, più diretta senza passare dalla Bassa di Cardada mentre altri cartelli puntano nella mia direzione (oltre ad indicare un'altra località denominata "cimetta" ma dalla parte opposta rispetto a dove sono arrivato).
Sotto l'Alpe Faedo ci sono alcune prese d'acqua e inoltre riprendono a comparire dei bolli rossi utili in qualche punto dubbio, Dopo un tratto nel bosco, improvvisamente si apre la visuale sulla bella Alpe Pianosto proprio nei pressi dell'incrocio con l'altro sentiero proveniente sempre dall'Alpe Vegnasca.
Da Pianosto si scende passando da vari alpeggi alcuni ancora utilizzati ed altri ormai abbandonati, trovando utili cartelli ai vari bivi che conducono nuovamente a Gordevio. Poco sopra il paese ad un quota di 500 metri circa, mi imbatto stranamente in una coppia di camosci (mamma e piccolo), mai visti a quote così basse.
Le nuvole coprono "pesantemente" tutte le dorsali e quando raggiungo il sentiero un breve scroscio di pioggia mi convince del tutto a cambiare i miei progetti per oggi. Di tornare indietro per lo stesso percorso (e senza cima) non se ne parla neanche, allora do uno sguardo alla cartina e vedo che ci sarebbe la possibilità di un bell'anello passando dal Madone e dalla Cima di Trosa su un percorso che non dovrebbe presentare difficoltà, così potrei cavarmela anche se dovesse piovere seriamente (cosa che poi non avverrà, a parte un altro paio di brevi pioggerelle).
Raggiungo la Sella di quota 1908 e da qui seguo il bel percorso che mi porta prima sul Madone, poi alla Sella di quota 1657 e poi di nuovo sù fino alla Cima di Trosa. Scendo alla Bassa di Cardada e risalgo alla vicina Cimetta, dove si apre un mondo "civilizzato" e frequentanto grazie alla seggiovia che porta su questo splendido balcone (ma oggi non tanto) un bel numero di turisti, nonostante oggi il panorama non sia un granchè.
Ma basta fare qualche passo in direzione dell'Alpe Vegnasca per ritrovarsi nuovamente soli e camminare in un bel bosco di faggi. Dall'Alpe, cerco il sentiero che mi dovrebbe portare all'Alpe Faeda (stranamente non "waypointata" precedentemente su Hikr), lo trovo poco sopra le case, puntando inizialmente le prese dell'acqua e subito dopo svoltando a destra seguendo le indicazioni di un piccolo cartello posizionato un pochino alto e nascosto su un albero.
Il sentiero non è bollato ma abbastanza intuitivo e conduce all'Alpe Faedo che non è altro che una vecchia stalla. Sopra all'Alpe un cartello sembra proporre una via alternativa per Cima della Trosa, più diretta senza passare dalla Bassa di Cardada mentre altri cartelli puntano nella mia direzione (oltre ad indicare un'altra località denominata "cimetta" ma dalla parte opposta rispetto a dove sono arrivato).
Sotto l'Alpe Faedo ci sono alcune prese d'acqua e inoltre riprendono a comparire dei bolli rossi utili in qualche punto dubbio, Dopo un tratto nel bosco, improvvisamente si apre la visuale sulla bella Alpe Pianosto proprio nei pressi dell'incrocio con l'altro sentiero proveniente sempre dall'Alpe Vegnasca.
Da Pianosto si scende passando da vari alpeggi alcuni ancora utilizzati ed altri ormai abbandonati, trovando utili cartelli ai vari bivi che conducono nuovamente a Gordevio. Poco sopra il paese ad un quota di 500 metri circa, mi imbatto stranamente in una coppia di camosci (mamma e piccolo), mai visti a quote così basse.
Tourengänger:
Andrea!
Communities: Hikr in italiano, Ticino Selvaggio
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