Pizzi della Valletta

Approfittiamo di questa giornata infrasettimanale per fare la classica gita che avrebbe come meta il Lucendro ... avrebbe ... perchè arrivato al Passo della Valletta, poco prima di scendere verso la continuazione del percorso, mi accorgo che il mio attacco è decisamente ballerino e da un momento all'altro potrebbe staccarsi.

Non voglio rischiare di trovarmi senza sci dopo la discesa e quindi a malincuore devo accantonare il Lucendro mentre Marcello proseguirà verso la vetta.

Provo a "consolarmi" salendo le due cimette del Pizzo della Valletta a piedi e oltre al giramento di "cabasisi" per la giornata un po' sprecata, devo anche ravanare in una delle nevi peggiori per camminare: quella in cui c'è un piccolo strato di crosta superficiale che si spacca con il mio peso (ma ovviamente non subito ma giusto quell'attimo dopo che ci ho appoggiato il piede) per poi sprofondare fin quasi al ginocchio.

Ma la voglia di mettere un titolo a questo report e soprattutto la consapevolezza che il dislivello è davvero poco mi fanno salire fino in vetta.

Ritornato agli sci e constatato che l'attacco non è del tutto staccato, provo a calzarli per scendere finchè riesco poi quando si romperanno continuerò a piedi (tanto ormai a questo punto gli sci sono da cambiare). Quindi con lunghe diagonali, perdo pian piano quota fino a ritornare alla macchina.