Monte Alben


Publiziert von Angelo63 , 24. Mai 2016 um 23:14.

Region: Welt » Italien » Lombardei
Tour Datum:21 Mai 2016
Wandern Schwierigkeit: T3 - anspruchsvolles Bergwandern
Wegpunkte:
Geo-Tags: I 
Zeitbedarf: 9:00
Aufstieg: 1200 m
Strecke:Cornalba - Baita Cornabusa - Fopa Longa - Baita Sura - Passo la Forca - Mone Alben - Passo la Forca - Baita Sura - Baita Sota - Cornalba
Zufahrt zum Ausgangspunkt:Autostrada A4 in direzione di Bergamo, uscire a Dalmine. Seguire le indicazioni per la val Brembana e superato Zogno svoltare a destra, sulla SP 27 seguendo le indicazioni per Serina. Poco prima di arrivare in centro al paese di Serina svoltare a destra in direzione Cornalba. Diverse possibilità di parcheggio in paese.

Il desiderio di Danilo di provare a cambiare orizzonti ci orienta verso le valli bergamasche. In considerazione del fatto che nel corso della settimana è scesa della neve in quota vorremmo evitare percorsi innevati e pertanto valutiamo di raggiungere una altitudine attorno ai 2 mila metri. La scelta cade sulla val Brembana per provare la salita al monte Alben, con partenza da Cornalba. Percorriamo delle strade a noi poco conosciute mentre la giornata dal punto di vista meteorologico, ancorché meno bella della precedente, si preannuncia comunque soddisfacente; una leggera velatura del cielo si manifesta in prossimità delle alture della valle che risaliamo fino a raggiungere Cornalba, dove parcheggiamo dopo aver seguito i cartelli stradali che riportano le indicazioni dei sentieri del monte Alben.
 
Alle 8.40 siamo pronti per la partenza e ci incamminiamo. Seguiamo una sterrata che si addentra nel bosco e dopo una decina di minuti, in prossimità di una cappella dove sono poste le indicazioni per il sentiero panoramico, imbocchiamo la traccia che sale diretta nel bosco. Dopo un primo tratto abbastanza ripido percorriamo un lungo traverso che sale lentamente aggirando il versante occidentale della montagna. In effetti qui di panoramico c’è ben poco; siamo sempre nella fitta vegetazione fino a quando incontriamo una traccia di sentiero che sale dalla vallata sottostante, nei pressi della Baita Cornabusa, che in breve tempo ci porta fuori dal bosco. Sono le 10 ed abbiamo raggiunto una quota di circa 1.400 metri. Alcune paline in legno ci informano che siamo ora sul sentiero dei partigiani, dovremmo essere nei pressi della località Fopa Longa. Restiamo un po’ perplessi al riguardo della direzione da prendere, il sentiero in questo tratto corre abbastanza in piano, ma ben presto l’incontro con un altro escursionista conferma la correttezza della scelta di seguire la traccia verso destra che nel frattempo avevamo effettuato. Dopo qualche tratto in leggera salita, seguendo la traccia che corre tra i prati ai margini del bosco, alle 13.30, giunti ad una quota di circa 1.530 metri, possiamo ben vedere la lunga cresta sommitale del monte Alben. Le prime considerazioni che ci sovvengono sono che la strada da percorrere è ancora tanta e che in quota è rimasta della neve. Proseguiamo in leggera salita per arrivare, in pochi minuti, nei pressi di una Santella; i prati sottostanti che digradano verso una delle tante bolle d’acqua che abbiamo incontrato lungo il percorso sono letteralmente ricoperti dal giallo della fioritura del tarassaco. Alle 10.45 raggiungiamo la Baita Sura dove ci fermiamo per qualche minuto per valutare il resto del percorso che ci attende. Affrontiamo la salita verso il passo, dapprima su prati per poi incontrare le prime rocce ed anche la neve. Con qualche piccola sosta e dopo alcune divagazioni lungo il sentiero raggiungiamo finalmente alle 11.40 il Passo della Forca. Sull’altro versante della vallata si apre la vista sull’Arera, ancora ben innevato, e sulla val Seriana. Approfittiamo della sosta al passo per visitare la piccola ma funzionale Baita del Giovanni, un bivacco che è di fatto costruito in una grotta naturale. Non ci fermiamo molto, dobbiamo ancora percorrere il tratto in cresta, con moderata pendenza, che ci porterà alla cima del monte Alben. Oltre alla stanchezza che inizia a farsi sentire, alle difficoltà derivanti dal passaggio tra le rocce su un percorso innevato, quello che ci da maggiormente fastidio è la impressionante quantità di moscerini che sono presenti a frotte. Qualcuno addirittura, proprio a causa di questi sciami oltre che dell’innevamento, desiste dal proseguire; non appena si apre bocca si rischia di ingurgitarne qualcuno. Dopo parecchia fatica ed alcuni passaggi spettacolari tra le rocce finalmente ci appare la croce di vetta che raggiungiamo alle 12.50, dopo aver percorso 7,7 km in 2h50m di marcia con soste per 1h20m. La vista da questo punto di osservazione è veramente molto bella. Vicino a noi, grazie alle indicazioni di chi nel frattempo è giunto in vetta, ammiriamo la cima di Menna, l’Arera e il Grem. Più in lontananza si parte dal Resegone, passando per le Grigne, risalendo verso il Pizzo dei tre Signori e il Disgrazia per chiudere il semicerchio con la Presolana; sono però tantissime le altre cime che facciamo più fatica a distinguere. Peccato che sia apparsa qualche nuvola così che la luminosità di inizio giornata si è ora notevolmente attenuata. Per fortuna però, qui sotto la croce di vetta, non ci sono i malefici moscerini che abbondavano lungo tutto il tratto in cresta appena percorso; è quindi possibile fermarsi per la sosta pranzo. Riprendiamo il cammino alle 13.30 un po’ timorosi nell’affrontare il primo tratto in cresta. Fortunatamente il ritorno ci pare meno difficoltoso di quanto temevamo pertanto procediamo tranquillamente verso il passo, punto dove di fatto termina il tratto pericoloso dell’escursione. Ci concediamo anche una sosta – i moscerini sono pressoché spariti – di una quindicina di minuti poco prima del passo della Forca dove arriviamo alle 14.45. Scendiamo quindi fino alla Baita Sura dove giungiamo alle 15.25 per fare un’altra più lunga sosta di circa 30 minuti. Nel frattempo un caldo sole ha ripreso il sopravvento e le nuvole si sono diradate. Alle 16 ci rimettiamo in cammino per discendere i prati verso la Baita Sota. Qui facciamo parecchie foto con inquadrature che riprendono i prati punteggiati dalle fioriture di tarassaco che fanno da contrasto con il costone roccioso e innevato dell’Alben. Ci attende ora il lungo sentiero, molto ben tenuto, che scende nel bosco, comunque molto più panoramico di quello percorso all’andata, e che ci porta a Cornalba. Lungo la discesa si trovano anche alcuni punti dove potersi rinfrescare con l’acqua che scende verso la vallata. Arriviamo all’auto quando sono le 17.40.
 
Escursione classica per i frequentatori della zona ma per noi assolutamente nuova. Il percorso alle quote più alte, dove si incontrano queste rocce di origine calcarea, ricorda molto alcuni passaggi sulle montagne del lecchese, in primis Resegone e Grigne. E’ stato comunque un primo approccio grazie al quale ci siamo resi conto che anche in queste zone non mancano certo itinerari che regalano all’escursionista delle grandi soddisfazioni. Si dovrà ritornare per raggiungere altre mete.
 
Dati complessivi:
Km percorsi: 14,8;
Tempo marcia: 5h30;
Tempo sosta: 3h30;
Ascesa: mt. 1.200 circa;
Velocità media in marcia: 2,7 km/h;
Velocità media totale: 1,6 km/h.

Tourengänger: Angelo63, Danilo54
Communities: Hikr in italiano


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Kommentare (5)


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Menek hat gesagt:
Gesendet am 25. Mai 2016 um 09:31
L'Alben non delude mai!

Angelo63 hat gesagt: RE:
Gesendet am 25. Mai 2016 um 22:47
ma che fatica per raggiungerlo :))
Ciao Dom&Olmo

grandemago hat gesagt:
Gesendet am 25. Mai 2016 um 20:44
Dovete sconfinare più spesso nella Bergamasca. Le strade sono piuttosto incasinate ma ne vale la pena.
Da Cornalba dovevate salire verso la palestra di roccia e da lì alla Cornabusa, avreste evitato il palloso sentiero panoramico.
Ciao
Aldo

Angelo63 hat gesagt: RE:
Gesendet am 25. Mai 2016 um 22:51
Ecco, temevo di aver toppato il percorso......quel pallosissimo "panoramico".....beh non si diventa Grandemago così facilmente, ci vuole tanta applicazione :))
Per sconfinare lo farò ancora, basta andarci di sabato e un po' del casino sulla strada lo si dovrebbe evitare.
Ciao
angelo

grandemago hat gesagt:
Gesendet am 26. Mai 2016 um 00:19
Altro che mago....per azzeccarlo ho dovuto toppare anch'io un paio di volte!
Di sabato è sicuramente meglio.


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