Alpe Vallar (1971 m) - Valle Anzasca


Publiziert von atal , 30. April 2016 um 22:31.

Region: Welt » Italien » Piemont
Tour Datum:28 April 2016
Wandern Schwierigkeit: T4 - Alpinwandern
Wegpunkte:
Geo-Tags: I 
Zeitbedarf: 8:00
Aufstieg: 1500 m
Abstieg: 1500 m

In compagnia di Ferruccio vado a visitare l'alpeggio più alto della Val Bianca, l'Alpe Vallar (o - più precisamente - Vallar Paità, per distinguerlo dal suo quasi omonimo sul versante opposto della stessa valle), situato a 1971 m su un poggio panoramico tra i due ripidi canali che incidono il  versante sud del Mottone, versante che si presenta molto più tormentato di quanto lascino supporre sia la toponomastica che la sua rappresentazione cartografica...

Andata
Da Barzona seguiamo le indicazioni del sentiero BE10 per il Passo del Mottone. Percorrendo una bella mulattiera arriviamo al pianoro ricco d'acqua dell'Alpe Pavù (877 m) e quindi alla chiesa della Madonna del Sassello (951 m; circa 30'), dove lasciamo sulla sinistra il sentiero per Cresta e per l'altro Vallar e proseguiamo sul percorso per il Passo del Mottone.
Con un lungo tratto pianeggiante attraversiamo una bella e ripida faggeta superando alcuni canali laterali, fino al rudere dell'Alpe Beita, con la sua piccola balma. Con un ponte si attraversa il torrente e, dopo un tratto in sponda sinistra, si attraversa nuovamente il Rio Val Bianca su un ponte "a metà" (nel senso che, nonostante il ponte, rimane comunque metà del torrente da guadare saltando sulle pietre...) e si giunge ai ruderi dell'Alpe Lasino (1346 m; 1:30 da Barzona), dove il sentiero quasi scompare. Si sale nel pascolo dell'alpe poggiando a destra fino a rimontare un dosso vicino al torrente dove la valle cambia direzione volgendo a ovest. Ormai in vista dell'Alpe Cortelancio, si prosegue pressoché in piano fino ad un guado posto di fronte all'alpeggio.
Giunti all'Alpe Cortelancio (1556 m, 30' da Lasino), lasciamo il sentiero che prosegue verso l'Alpe Lavazzero, dove passeremo al ritorno, per rimontare senza traccia il pendio alle spalle delle baite. Giunti alla base di una parete, con qualche passaggio di facile arrampicata (max I) risaliamo un breve e ripido canalino alla sinistra di un dente roccioso, entrando così nel vallone dell'Alpe Vallar.
Il sentiero da Cortelancio indicato sulle mappe, di cui non si vede alcuna traccia, traversava più in basso ma la presenza di ghiaccio sul fondo del vallone ci suggerisce di rimanere più alti. Traversiamo su ripidi pendii erbosi fino ad attraversare il vallone a circa 1950 m di quota su un ponte di neve ghiacciata e puntiamo alla vicina baita dell'Alpe Vallar.
Vallar è costituito da una sola baita costruita a regola d'arte e ottimamente conservata, probabilmente utilizzata fino a tempi recenti, più un piccolo rudere ai piedi della costruzione principale. Il luogo è isolato e suggestivo e il panorama è splendido.

Fin qui, 3:30 lorde.

Ritorno
L'unico percorso evidente che arriva all'Alpe Vallar è una traccia che attraversa il vallone alla stessa quota dell'alpe in direzione W. Si tratta di un sentiero di collegamento con l'Alpe Lavazzero (da qui non visibile), indicato sulle vecchie carte (IGM e CNS) ma non riportato sulle edizioni più recenti. Questo è il percorso che seguiremo al ritorno.

Attraversiamo il vallone seguendo la traccia verso W, inizialmente ben visibile. Giunti su terreno innevato, saliamo, sempre verso W, puntando alla dorsale pianeggiante a destra (N) della rocciosa quota 2158 m, dove ci immettiamo sul percorso del sentiero (oggi nascosto sotto la neve) per il Passo del Mottone a poco meno di 2200 m di quota. Da qui scendiamo, inizialmente lungo una facile dorsale, in direzione SW fino al grosso nucleo di baite dell'Alpe Lavazzero (1964 m, circa 1 ora da Vallar), ancora utilizzato nei mesi estivi. Scendiamo quindi verso il lago sottostante puntando ad una palina con l'indicazione dei sentieri, dove svoltiamo a sinistra (E) e, seguendo il percorso segnalato, ritorniamo all'Alpe Cortelancio (30 ' da Lavazzero).

Da qui a Barzona lungo il sentiero dell'andata.

Tourengänger: atal
Communities: Hikr in italiano


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Kommentare (8)


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jkuks hat gesagt:
Gesendet am 1. Mai 2016 um 12:49
Complimenti. Bellissima gita.

atal hat gesagt: RE:
Gesendet am 1. Mai 2016 um 15:54
Grazie jkuks per il commento. Era una zona che non conoscevo e si è rivelata più interessante del previsto.
Ciao,
Andrea

micaela hat gesagt:
Gesendet am 1. Mai 2016 um 19:15
Complimenti, Andrea, bel racconto e suggestive foto di un esplorazione in luoghi "nascosti".
Ciao, Micaela

atal hat gesagt: RE:
Gesendet am 1. Mai 2016 um 19:59
Grazie Micaela, anche questo è un posto interessante e forse anche più "misterioso" di altri: non ho trovato praticamente nulla, solo una certa confusione nella toponomastica e nel tracciato dei sentieri, confrontando mappe nuove, mappe vecchie con altre più vecchie ancora...sembra che ogni generazione di cartografi abbia avuto informazioni diverse!
Andrea

tignoelino hat gesagt:
Gesendet am 2. Mai 2016 um 17:26
Grande Esploratore, Andrea: non sono mai salito da quei versanti. Ti consiglio la Miniera dei Cani, se non ci sei mai stato. Ciao.
roby

atal hat gesagt: RE:
Gesendet am 2. Mai 2016 um 21:54
Grazie Roby, la Miniera dei Cani mi manca.
Manco a farlo apposta, oggi ci è appena andato Zaza: http://www.hikr.org/tour/post106959.html
Ciao,
Andrea

cristi4n hat gesagt:
Gesendet am 3. Mai 2016 um 12:51
Molto interessante e paesaggi di prim'ordine! complimenti...

atal hat gesagt: RE:
Gesendet am 3. Mai 2016 um 13:46
grazie Cristi4n, il posto in sè e la condizione primaverile hanno fatto il grosso del lavoro...
Andrea


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