Se "Angelino" è Generoso il giro è più bello!
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Sembrerà strano, ma oggi non trovo le parole per descrivere quanto sia stata bella questa giornata, è stato un accavallarsi di emozioni che le parole a volte fanno fatica a spiegare il proprio stato d’animo… ma andiamo con ordine (hem!).
Questa escursione è nata quasi per scherzo, tra un trillo di telefono ed un commento su Hikr; dai Giulio, quando ci ribecchiamo? E lui con la solita cortesia: quando vuoi amis… E’ così che spesso nascono incontri fruttuosi, poche parole di rito e via!
Ci incontriamo a Rovio a l’ora prestabilita, un abbraccio e due “battute” per consolidare la nostra amicizia, e avanti che bisogna partire, per i lunghi convenevoli sceglieremo un altro giorno; la meta si vede già dal parcheggio, un muro di pietra che sembra irraggiungibile visto dal basso, ma noi partiamo subito con il piglio giusto, senza correre troppo ma evitando di perdere tempo alla Sagra del Culatello.
Il sentiero da subito parte ripido addentrandosi in un fitto bosco, si guadagna metri con gli infiniti tornati, e quando la traccia si “ammorbidisce”, ecco che il buon gbal s’inventa divagazioni ad cazzum che ti fanno riportare con i piedi per terra!
Si arriva così al Passo del Crosèt, si passa la Cima dei Torrioni, e osservati da diversi Camosci stranamente tranquilli, ci portiamo all’attacco dell’Angelino; E chemminchia Julius, dalle foto che avevo visto sulla tua relazione non sembrava così esposta la ferrata, annamo bene!
Sono attimi di tensione, una ferrata vera e propria non l’ho mai affrontata, ma pur facile che sia ci si deve confrontare con “passaggi” nuovi, con manovre tecniche di cui non si è abituati, e poi la verticalità… Ma ora sono qua, e per onorare al meglio questo giro mi sono svegliato alle 4:30, potrò mai deludere me stesso e il buon Giulio che si è prestato per farmi da esperta guida?
Passa qualche minuto di studio dove gli attimi titubanti si moltiplicano, ma si parte vecio… Giulio mi “indottrina” per bene sull’uso dei Longe e del “rinvio”, altri consigli vengono ben dosati, soprattutto su cosa NON devo fare durante la salita. La sua grande esperienza e tranquillità contagia il mio stato d’animo; vai, io ti seguo.
Faccio la prima scaletta e poi subito la seconda, vedo Giulio sull’ostico traversino e penso: chi cazzo me lo ha fatto fare di buttarmi in ste avventure? Ma non c’è tempo per i piagnistei, bisogna cavarsela alla svelta e guadagnare la terza scaletta. Con poco tatto ma con tanta forza di testa passo anche questo inghippo sotto gli occhi attenti del capo cordata, e una volta agganciato il rinvio alla scaletta, la tensione scema, ed un primo tocco al deretano mi fa dire che no, non me la sono fatta addosso! Fiu…
Adesso si prosegue in arrampicata, anche qua non sono stilisticamente perfetto ma faccio il mio dovere, mentre attraversare il ponticello sospeso è un gioco da ragazzi, ora il più è fatto e ci togliamo l’imbrago. Usando sempre prudenza, il Generoso è “conquistato”, e non c’è anima viva… spalanco il sorriso, e mi gusto (insieme a Giulio) la mia piccolissima vittoria! E si mangia…
Ingurgitiamo le nostre provviste e si riparte per il comodo sentiero, la strada è ancora lunga per ritornare a Rovio, fortuna che ad illuminare il nostro percorso c’è un caldissimo Sole.
Ci si immerge in una bellissima ed insidiosa faggeta, mentre sopra di noi , un elicottero che volteggia in continuazione sul Generoso rompe palesemente i coglioni… molto velocemente ci portiamo all’Alpe di Melano, dove il sentiero si fa più dolce e fruibile, si perde ancora quota, e una volta arrivati nei pressi del Torrente Sovaglia, gbal mi fa l’ultimo scherzo di giornata; Menek, giriamo di qua ti faccio vedere un bel posto. Pochi passi ed eccoci nei pressi delle Cascate del Sovaglia, bellissimo!
Il giro si sta per concludere, ma sul serio stavolta… a Rovio ci aspetta una bellissima fontanella che ci rinfranca anima e corpo. Spettacolo! Una volta al parcheggio, ci salutiamo con gli immancabili abbracci e sorrisi di rito, ed un mio personale ringraziamento per la grandiosa giornata trascorsa assieme… grazie gbal per aver avuto tanta pazienza, ma sappi che questa esperienza mi ha reso più consapevole dei miei scarsi mezzi! :)
Nota 1): Bellissimo ed impegnativo giro ad anello in territorio Ticinese, ripidi versanti, la ferrata e una discesa da non sottovalutare, in questa escursione è racchiusa l’essenza della Montagna, se poi la si vive come l’ho vissuta io oggi, allora tutto diventa fantastico. Un unico appunto mi sento di segnalare : cari amici svizzeri, mi duole dirlo ma dalle vostre parti la segnaletica stradale fa letteralmente cacare, con tutti soldi che avete perché non vi dotate di indicazioni che siano visibili? Io che non ho mai girato in loco, per arrivare a Rovio mi son ritrovato prima a Lugano, poi a Lucerna “via”Ginevra, ed infine, quando ho visto il cartello di Berna, un velo di disperazione ha aggredito il mio stato d’animo... solo la fortuna mi ha “depositato” a Rovio.
Nota 2):Cose a caso & chi se ne frega!
Chi se ne frega: Simona Ventura è stata eliminata dall’Isola dei Famosi.
Chi se ne frega: L’Atletico Madrid e il Real Madrid sono in semifinale nella Champions League.
Chiambretti: Da quando sono approdato a Mediaset mai una recensione positiva. E CHISSENEFREGA!!!
Nota 3): Affido le mie parole ad Eric…
BELLO.
Partiamo ben lanciati per fare questo anello,
con gbal professore ed io il suo bidello,
ragazzi state accuorti… mi gioco il “settebello”.
Bello,
io vedo già la cima e il grande dislivello,
se non c’è più nessuno facciamo noi il drappello,
il Giulio va veloce… ragazzi giù il cappello.
Bello,
comincia la ferrata usiamo del cervello,
se cado dalle scale sarebbe un bel flagello,
è fatta sono in cima… mi sento Masaniello.
Festeggio a denti stretti bevendo del Brunello, e in fondo mi domando: chi cazzo è mai sto Bello?
A la prochaine! Il Menego
Devo dire subito che sono imbarazzato dopo aver letto le belle parole spese da Menek per descrivere, col solito simpatico piglio canzonatorio, le emozioni provate in questa esperienza. La gratitudine traspare ad ogni paragrafo ma vorrei precisare che il mio è stato davvero un piacere: accompagnare un neofita (parlando di ferrate) a quest’incontro, intuire le sue titubanze che io per primo provai anni fa, leggere la fiducia nei suoi occhi e strada facendo fotografare sempre più grandi sorrisi di soddisfazione e nel contempo vedere vanificati i timori iniziali, beh questo è il premio maggiore che io possa avere. Tante volte ho fatto da “nave scuola” con qualcuno e sempre questo itinerario si è ripetuto facendo la mia felicità e quella dell’allievo.
Con Domenico, inoltre, il costatare come avesse rapidamente memorizzato il FAI così e il NON FARE colà e vedere che all’atto pratico le braccia c’erano e che faceva del suo meglio per non cacciarsi nei pasticci o per uscirne appena si profilavano ha demolito le incertezze che potevo avere all’inizio.
Come ha ben narrato Domenico, l’incontro è nato quasi scherzando ma poi, acquistando sempre più corpo concreto ho proposto a lui una meta (il Generoso) che non conosceva e tre o quattro percorsi dal facile al difficile e a quello condito col pepe della ferratina. Una foto di un caschetto nuovo fiammante ricevuta via W/app mi ha fatto subito capire quale avesse scelto ancor prima che lo scrivesse. Così eccoci all’appuntamento a Rovio dove Domenico è giunto dopo un’alzataccia, un viaggio lungo e un bel districarsi tra i paesini della cantonale dopo Chiasso. Già questo mi faceva sentire in obbligo nei suoi confronti e speravo che la riuscita della gita fosse almeno pari all’impegno che ci aveva profuso. Non dico di più di quanto non abbia raccontato lui: l’itinerario scelto, al di là della ferrata, è quanto di meglio si possa studiare per far conoscere i tanti aspetti di questo nostro Monte e sicuramente i più selvaggi. Viene percorsa buona parte dell’affascinante versante Ovest con le sue cime, le sue torri, i suoi pericolosi canali e credo che al di là del lavoro della fotocamera questi ricordi si siano indissolubilmente impressi nella mente del nostro bravo “Pirata del Generoso”. Abbiamo arrancato, sudato, preso freddo assieme ma anche scherzato su tutto e su noi stessi (e come non avremmo potuto con uno come Menek?)
Concludo sperando di poter fare ancora esperienze del genere assieme magari con qualche tribolamento in meno per lui. Che poi sia un’altra ferratina o un percorso wild più ad Est o una tranquilla passeggiata con Olmo…si vedrà!
Grazie Dome!
Pillole….della giornata:
Dislivello 1361m
Lunghezza totale 14,5 km
Tempo lordo 8h30’
Soste, vestizione 1h00’
Tempo netto 7h30’
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