Punta Santo Stefano


Publiziert von Andrea! , 30. März 2016 um 18:19.

Region: Welt » Italien » Lombardei
Tour Datum:23 März 2016
Klettern Schwierigkeit: II (UIAA-Skala)
Ski Schwierigkeit: ZS-
Wegpunkte:
Geo-Tags: I 
Aufstieg: 1700 m
Strecke:18,3 km a/r
Zufahrt zum Ausgangspunkt:Briotti (Ponte in Valtellina).

La Punta Santo Stefano è una bella cima sopra Sondrio che rimane in disparte, offuscata dal vicino Pizzo di Rodes, super classica dello scialpinismo valtellinese. In questi giorni il Rodes è preso d'assalto (e poi ci sono già salito) allora noi proviamo a fare qualcosa di originale. In rete non troviamo nessuna informazione di salita alla Punta in versione scialpinistica ... strano ... non so se essere contento o preoccuparmi ... ci tocca andare a vedere di persona.

Arrivati a Briotti, spalliamo brevemente gli sci per raggiungere le prime lingue di neve che ci portano alle Baite Bernè, da qui seguendo il sentiero nel bosco (non sempre di facile individuazione) transitiamo dalla Baita Spanone e poi arriviamo al Lago di Santo Stefano dove finalmente la valle si apre.Di fronte a noi appare la piramide del Pizzo Santo Stefano: sarà che non sappiamo bene come si svolgerà la salita, ma fa un certo effetto visto da qui.

Proseguiamo nel bellissimo vallone e ci innalziamo fino alla Bocchetta di Santo Stefano dove, poco sotto, passa la traccia di salita per il Rodes. Ci innestiamo su questa traccia, guardando continuamente il nostro Pizzo per individuare la linea di salita più agevole. Una volta che ci sembra di averla individuata, lasciamo Giorgio che prosegue per il Rodes mentre io e Marcello andiamo in esplorazione.

Il primo tratto riusciamo a farlo ancora con gli sci, poi siamo costretti a lasciarli e proseguire a piedi. Con picozza e ramponi affrontiamo il primo delicato tratto, bello ripido che dal basso sembrava più semplice. Tra erba, roccette e neve inconsistente, riusciamo a raggiungere e superare lo scivolo superiore e ci infiliamo in un canalino. Qui iniziano i primi problemi: la pendenza non è eccessiva ma la neve è del tutto inconsistente e ad ogni passo si sprofonda fino a toccare le placche rocciose sottostanti dove i ramponi non riescono a fare presa e la picozza rimane un bell'oggetto attaccato al polso ... del tutto inutile.

Non vogliamo mollare l'osso, decidiamo quindi di scendere (cosa non banale) e provare a spostarci sulla cresta, nella speranza che la neve sia più compatta. Arrivati in cresta constatiamo che la neve fa sempre schifo ma almeno qui ci sono alcuni spuntoni (da trovare sotto la neve) che offrono degli appigli per le mani.

Saliamo a rilento per la necessità di "spolverare" gli appoggi per le mani e trovare il punto giusto in cui appoggiare i piedi ... ma saliamo .... poi ci troviamo di fronte ad un muretto roccioso che in un primo momento sembra molto difficoltoso, poi trovo il giusto passaggio e continuiamo la salita ... non vogliamo mollare ... e finalmente con un altro po' di ravano riusciamo a percorrere gli ultimi metri di cresta nevosa e toccare la vetta!!!

Ci gustiamo la bella visuale su cime "importanti" delle Orobie e sul vicino Rodes e si capisce perchè è una grande classica dello scialpinismo ... è proprio bello. Iniziamo la discesa che sarà delicata come la salita, se non di più, ma alla fine torniamo agli sci mettendoci grosso modo lo stesso tempo di salita. Raggiungiamo Giorgio che ormai ci aspetta da un po' e iniziamo a scendere lungo il vallone del Rodes per compiere così un giro ad anello.

La neve, che durante la giornata si era ammorbidita, ha iniziato a rigelare e siamo così costretti a sciare su di un manto non del tutto piacevole. Riusciamo comunque a districarci tra vecchie tracce, gobbe, canalini, piante (la solita ravanata orobica) per arrivare alle Baite di Armisola. Da qui con un breve traverso in leggera salita andiamo a prendere il sentiero-mulattiera che scende verso Paiosa. Questo tratto abbastanza stretto, con neve dura e la traccia di motoslitte richiede uno sforzo non indifferente e quando arriviamo a Paiosa e la neve finisce siamo quasi contenti di poter togliere gli sci camminare comodamente fino a Briotti.

Lo avevo detto a Giorgio che oggi sarebbe stata una bella giornata di scialpinismo esplorativo!

Tourengänger: Andrea!


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