Un bell'anello sulle colline tra Varese e Gallarate in MTB
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Oddio, quando hai a disposizione mezza giornata scarsa non è che ci sia tanta trippa per gatti in montagna a meno di tornare sui soliti passi, anche se tanto cari, sui monti di casa.
Per fortuna c’è la corsetta, la bicicletta, la piscina attività che pur danno soddisfazione. Ancora una volta scelgo la MTB e consulto i miei siti amici. Ma guarda un po’…ti scopro che si può andare da casa mia a Gallarate…ma guarda…non con la solita A8 né con un paio di SS ma addirittura per campi e colline, guadando fiumiciattoli, insomma una meraviglia. Però…mica mi piace tanto tornare per la stessa strada dunque? Dunque studio ancora un po’ e trovo un altro percorso anulare che stavolta mi aggrada parecchio…non parte da casa mia ma dov’è il problema? Un po’ di fantasia ce la metto io e cucio assieme i percorsi e ne risulta proprio un bel giro.
Col senno di poi dico che è un bel giro sì, neanche super lungo; sono poco meno di 45 km e ca. 610 m di dislivello ma è bello tosto.
Ma andiamo con ordine: uscito di casa mi aspetta una bella discesa pure bella freschina fino a Capolago dove ho subito modo di riscaldarmi imboccando una serie di strade secondarie che salgono fino ad Azzate con bella pendenza. Vedo così per la prima volta il Castello di Azzate ed il nucleo storico del paese. Poi ancora stradine che precipitano in basso, attraverso la provinciale per Buguggiate e riparto in salita verso Vegonno dove, a sorpresa, sulla sx vedo una stradina con divieto d’accesso ai non autorizzati. Ci siamo! Ora comincia l’avventura; difatti la stradina, per ora asfaltata, attraversa una bellissima pianura con vista sulle colline e sul Monte Rosa. Dopo un po’ diventa sterrata a tratti bella, a tratti sentiero single track, a tratti allagata. Di tutto un po’! Questo sarà il tema della giornata e bisognerà fare grandi acrobazie, giù di sella, su di sella, per scavalcare o aggirare i tanti alberi caduti sul sentiero. Tutto ciò dilata i tempi di percorrenza ma nulla toglie alla bellezza del percorso definibile così un po’ “wild”. Si passa accanto a Montonate poi a Vinago, alla Cascina Risaia col suo bellissimo allevamento dove mi concedo un taglio evitando la visita alla Torbiera Lagozza. Ancora un po’ a Sud ma arrivando a tangere la A22 capisco che ora si tornerà verso Nord per completare l’anello. Senonché, guadato il Torrente Strona, imprecando un po’ mentre arranco su un sentiero sassoso improvvisamente sento che qualcosa non va: l’occhio mi cade sulla ruota anteriore…floscia come una cornamusa a riposo. Insomma, situazione non bella: casa mia è a 25 km, sono in un bosco dove non si capisce nulla anche se ho il fedele GPS ma la domanda è una sola…che fare? Fortunatamente interviene Santa Bomboletta e per la seconda volta nella mia vita di ciclista salva la situazione: avvitala alla valvolina, schiaccia il bottone, la schiuma passa nel tubetto trasparente, chiude il buco (evidentemente piccolino) e gonfia la camera d’aria. Stacco tutto, tasto col pollice e l’indice…sembra a posto. Incrocio le dita e salgo in sella; vedo che tiene. Ricomincio a pedalare e pedalata dopo pedalata torna la fiducia. Attraverso la SP Somma-Mornago che riconosco e subito mi infilo nuovamente nel bosco in un divertente sentiero, a sera popolato dalle “lucciole”, che poi diventa stradina e conduce a Cuirone. Da lì in poi è un alternarsi di salite, discese, di corti tratti su asfalto e sentieri belli e non belli nei boschi toccando i comuni di Villadosia, Bernate e Casale Litta dove arrivo dopo un Piccolo Stelvio di sei tornanti su asfalto. Si torna nel bosco, sbaglio sentiero e ne faccio uno alternativo al previsto ma molto più disagevole: soliti rami a terra, rovi, pozze d’acqua. Alla fine attraverso il Fosso Carbonino, passo a fianco a Daverio, Marogna, sbaglio di nuovo e vado un po’ verso Galliate ma finalmente sono giù sulla circumlacuale. La attraverso e sono sulla Ciclabile di Varese…praticamente a casa! Beh ero parecchio ottimista: a quel punto mi mancavano poco meno di 6 km e 150 m da salire, una bazzecola. Più propriamente, come Dio ha voluto, termino con l’anima tra i denti la famigerata salita dei Boderi che è stato tanto bello scendere al mattino e arrivo a casa.
Davvero un bel giro e grazie a Santa Bomboletta!
Pedalata….della giornata:
Dislivello 608m
Lunghezza totale 44,7 km
Tempo 5h02’ tutto compreso
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