Etna - Monte Zoccolaro, La Montagnola
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Poge
Oggi esploriamo il versante sud con l'obiettivo di raggiungere La Montagnola e poi la Torre del Filosofo, dove anni fa un'eruzione ha completamento sommerso un rifugio. Dietro consiglio di Daniele, il bravissimo gestore del Rifugio Citelli, mettiamo insieme alcuni percorsi studiati a casa per evitare di salire dalla più noiosa strada sterrata che parte dal Rifugio Sapienza (e dove transitano anche i fuoristrada).
Passiamo così dal Monte Zoccolaro, stupendo balcone sulla Valle del Bove e sul cratere di sud-est. Dalla vetta seguiamo il sentiero (non sempre ben visibile) che percorre grosso modo la dorsale. Abbiamo così l'opportunità di camminare sospesi tra la Valle del Bove e il versante sud che scende fino alla lontana Catania. Però siamo anche ottimi bersagli del vento che di ora in ora si sta rinforzando.
La dorsale prosegue con vari sali e scendi ancora in mezzo al bosco per poi uscirne definitivamente poco sotto una cimetta su cui sono posizionati alcuni sismografi e dove inizia la cosidetta "Schiena dell'Asino", volendo raggiungibile anche dalla strada nei pressi del Rifugio Sapienza. Intanto il vento si fa sempre più sostenuto e già a qualche raffica dobbiamo "controbilanciare" per non cadere per terra.
Questa tratto è davvero bello e suggestivo e la particolarità del terreno fa passare in secondo piano (o quasi) il vento che ci sta spazzando e che ci sta proiettando in faccia tanta sabbia. Ormai abbiamo capito che per oggi la Torre del Filosofo è off-limits e non certo raggiungibile, ci concentriamo allora sulla meta che sembra più a portata: La Montagnola, con la speranza di riuscire a dare almeno "un'occhiata" al versante opposto.
Riusciamo a fare ancora qualche foto ma tirare fuori la macchina sta diventando sempre più complicato, ormai la salita si è trasformata in una guerra aperta con il vento. Per fortuna il paesaggio è davvero notevole e ogni volta che ci abbassiamo per contrastare la forza dell'aria ne approfittiamo per guardarci attorno perchè appena si ritorna in piedi non ci si può molto distrarre, pena ... una bella raffica che ti sbatte per terra.
Ad una cinquantina di metri dalla vetta Angela e Manuela decidono saggiamente di averne avuto a sufficienza e decidono di fermarsi. Io e Raffaele proviamo ad affrontare le ultime difficoltà: arriviamo a due metri dalla vetta ma la forza del vento non ci permette neanche di saltar fuori e di guardare il panorama, anzi piccoli sassi vengono sbattuti tutto intorno e ci colpiscono in faccia. Facciamo dietro front senza neanche una foto della cima ma sarebbe impossibile tirare fuori la macchina fotografica con il pericolo di farla cadere.
Per fortuna il terreno morbido ci permette una discesa veloce in zone più riparate (beh insomma). Poco sotto la cimetta con i sismografi riusciamo a fare una pausa decente riparati da un dosso, pausa necessaria per riaffrontare in senso opposto tutta la dorsale e tornare sul Monte Zoccolaro da cui manca ormai poco alla macchina, stanchi ma contenti di questa intensa giornata a tu per tu con il vento dell'Etna.
RocRaf74 e Angy
Oggi il nostro organizzatore, il Poge, ha previsto una giornata lunga e spettacolare lungo la cresta della valle del Bove sul versante opposto a quello percorso il primo giorno. Obiettivo: ammirare e scoprire nuovi panorami.
La giornata si mostra quasi subito ventosa e lunga. Sì, dalla vetta del monte Zoccolaro si può ammirare con fatica, causa nubi basse che con il vento si formano all'imbocco della valle del Bove e sono spinte sul "La Montagna", la lunga cresta che dovremo percorrere fino alla torre del Filosofo, per me del Saraceno !!!
Il vento a tratti è fortissimo e devo dire che mulinelli di vento, sabbia e neve hanno reso sempre più difficile la nostra salita. Arrivare alla seconda meta prevista La Montagnola è stato veramente difficile. Abbiamo percorso l'ultimo tratto a quattro zampe e, nel mio caso, pur arrivando a 5 m dalla vetta, ho girato i tacchi e, spinto dal vento, sono volato da Angela che se ne stava sdraiata a terra aggrappata alle rocce. Peccato, l'intero giro sarebbe stato veramente memorabile. Un vento così non l'ho mai visto!
Oggi esploriamo il versante sud con l'obiettivo di raggiungere La Montagnola e poi la Torre del Filosofo, dove anni fa un'eruzione ha completamento sommerso un rifugio. Dietro consiglio di Daniele, il bravissimo gestore del Rifugio Citelli, mettiamo insieme alcuni percorsi studiati a casa per evitare di salire dalla più noiosa strada sterrata che parte dal Rifugio Sapienza (e dove transitano anche i fuoristrada).
Passiamo così dal Monte Zoccolaro, stupendo balcone sulla Valle del Bove e sul cratere di sud-est. Dalla vetta seguiamo il sentiero (non sempre ben visibile) che percorre grosso modo la dorsale. Abbiamo così l'opportunità di camminare sospesi tra la Valle del Bove e il versante sud che scende fino alla lontana Catania. Però siamo anche ottimi bersagli del vento che di ora in ora si sta rinforzando.
La dorsale prosegue con vari sali e scendi ancora in mezzo al bosco per poi uscirne definitivamente poco sotto una cimetta su cui sono posizionati alcuni sismografi e dove inizia la cosidetta "Schiena dell'Asino", volendo raggiungibile anche dalla strada nei pressi del Rifugio Sapienza. Intanto il vento si fa sempre più sostenuto e già a qualche raffica dobbiamo "controbilanciare" per non cadere per terra.
Questa tratto è davvero bello e suggestivo e la particolarità del terreno fa passare in secondo piano (o quasi) il vento che ci sta spazzando e che ci sta proiettando in faccia tanta sabbia. Ormai abbiamo capito che per oggi la Torre del Filosofo è off-limits e non certo raggiungibile, ci concentriamo allora sulla meta che sembra più a portata: La Montagnola, con la speranza di riuscire a dare almeno "un'occhiata" al versante opposto.
Riusciamo a fare ancora qualche foto ma tirare fuori la macchina sta diventando sempre più complicato, ormai la salita si è trasformata in una guerra aperta con il vento. Per fortuna il paesaggio è davvero notevole e ogni volta che ci abbassiamo per contrastare la forza dell'aria ne approfittiamo per guardarci attorno perchè appena si ritorna in piedi non ci si può molto distrarre, pena ... una bella raffica che ti sbatte per terra.
Ad una cinquantina di metri dalla vetta Angela e Manuela decidono saggiamente di averne avuto a sufficienza e decidono di fermarsi. Io e Raffaele proviamo ad affrontare le ultime difficoltà: arriviamo a due metri dalla vetta ma la forza del vento non ci permette neanche di saltar fuori e di guardare il panorama, anzi piccoli sassi vengono sbattuti tutto intorno e ci colpiscono in faccia. Facciamo dietro front senza neanche una foto della cima ma sarebbe impossibile tirare fuori la macchina fotografica con il pericolo di farla cadere.
Per fortuna il terreno morbido ci permette una discesa veloce in zone più riparate (beh insomma). Poco sotto la cimetta con i sismografi riusciamo a fare una pausa decente riparati da un dosso, pausa necessaria per riaffrontare in senso opposto tutta la dorsale e tornare sul Monte Zoccolaro da cui manca ormai poco alla macchina, stanchi ma contenti di questa intensa giornata a tu per tu con il vento dell'Etna.
RocRaf74 e Angy
Oggi il nostro organizzatore, il Poge, ha previsto una giornata lunga e spettacolare lungo la cresta della valle del Bove sul versante opposto a quello percorso il primo giorno. Obiettivo: ammirare e scoprire nuovi panorami.
La giornata si mostra quasi subito ventosa e lunga. Sì, dalla vetta del monte Zoccolaro si può ammirare con fatica, causa nubi basse che con il vento si formano all'imbocco della valle del Bove e sono spinte sul "La Montagna", la lunga cresta che dovremo percorrere fino alla torre del Filosofo, per me del Saraceno !!!
Il vento a tratti è fortissimo e devo dire che mulinelli di vento, sabbia e neve hanno reso sempre più difficile la nostra salita. Arrivare alla seconda meta prevista La Montagnola è stato veramente difficile. Abbiamo percorso l'ultimo tratto a quattro zampe e, nel mio caso, pur arrivando a 5 m dalla vetta, ho girato i tacchi e, spinto dal vento, sono volato da Angela che se ne stava sdraiata a terra aggrappata alle rocce. Peccato, l'intero giro sarebbe stato veramente memorabile. Un vento così non l'ho mai visto!
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