Rocca della Sella, Monte Sapei, Punta di Costa Fiorita, Punta della Croce, Monte Civrari

Oggi il meteo decide al posto mio la zona da esplorare.
Cercando qualche waypoint nel torinese, trovo un report di Marco & Cristina che potrebbe fare al caso mio, inoltre mi incuriosisce anche perchè rimane sulla stessa dorsale di un percorso fatto con gli sci un paio di anni fa. Decido di partire più alto rispetto a loro per evitare (in teoria) un percorso troppo lungo che in questo periodo di mezze influenze non mi sarei goduto appieno.

Quindi arrivato a Celle imbocco il sentiero ben segnato per la Rocca della Sella che si può raggiungere per più percorsi. Dalla cima, ritornato brevemente sui miei passi, prendo il sentiero che seguendo la dorsale, prosegue per il Monte Sapei e poi scende al rilassante Colle La Bassa, dove in compagnia di un ottimo sole faccio una pausa. Il Colle è crocevia di più sentieri da poter abbinare per tour alternativi a questo.

Il percorso prosegue piacevolmente sempre sulla dorsale, transita nei pressi di Punta di Costa Fiorita, che si può raggiungere con una brevissima deviazione, dopodichè affronta l'ultima irta parte per toccare la Punta della Croce ... o sarebbe più giusto dire delle Croci, vista la presenza di due manufatti. Qualche corpo nuvoloso di passaggio rende il panorama più maestoso verso tutto il percorso appena compiuto.
Lasciata la cima proseguo ... sempre sulla dorsale ... per andare a mettere il naso anche sul Monte Crivari che nonostante la quota di 2300 metri è completamente sgombro dalla neve.

Volendo fare un giro ad anello per tornare a Celle, decido di scendere per il Colle di Colombardo dove sorge il Santuario della Madonna degli Angeli. Qui incontro altri 4 escursionisti saliti dal versante opposto. Dal Colle la discesa prosegue su una strada sterrata fino alle Alpi di Colombardo dove il sentiero si perde tra le tante tracce sull'erba, non essendoci bolli (o almeno io non li ho visti). Risulta utile come riferimento un cippo di sassi visibile più in basso. Raggiunto il cippo proseguo alle sue spalle spostandomi verso sinistra fin dove due vecchi cartelli in legno mi indicano il bivio che stavo cercando (bivio fondamentale per non ritrovarsi dal lato sbagliato del vallone).

Il sentiero non è sempre molto visibile e bisogna fare attenzione a non perderlo (e soprattutto a non farsi ingannare da qualche traccia presente sull'erba). Arrivati nei pressi dell'Alpe Anselmetti bisogna affrontare l'ultimo tratto poco visibile del sentiero perchè poi, una volta entrati nel bosco di faggi, questo prende dei contorni decisamente più visibili e definiti e non ci sono più difficoltà di orientamento.

Camminando nel bosco si transita dalla Fontana del Ram, si ignora un primo bivio, si attraversa il torrente su un ponte, si prosegue a sinistra al successivo bivio fino ad incontrare un altro importante bivio che ci rifarà riattraversare il torrente su un altro ponte. Con una salita e un bel tragitto tra i faggi si raggiunge l'Alpe Capraio. Qui la tentazione di seguire la comoda strada è tanta, dovuta anche al fatto che non vedo cartelli indicanti un altro percorso. Ma osservando la cartina capisco che è meglio imboccare il sentiero "alto" per evitare di arrivare fino a Campambiardo e dovermi sobbarcare altri 250 metri di dislivello (c'è da dire che il percorso alto mi farà salire comunque di altri 150 metri circa).

Trovato il sentiero tra le case, questo sarà sempre ben visibile, solo poco dopo nei pressi di un'altra baita bisogna proseguire a sinistra ad un bivio che mi sembra ingannevole (ma forse la lucidità inizia a scemare). Sempre tra i faggi e con un discreto vento che fa turbinare le foglie arrivo a Fontana Ciapè dove inizia un'ampia sterrata che mi conduce a Camparnaldo ed in breve di nuovo a Celle