Orello (1906 m) – Val Canaria – Skitour


Publiziert von siso , 24. Januar 2016 um 17:59.

Region: Welt » Schweiz » Tessin » Bellinzonese
Tour Datum:23 Januar 2016
Ski Schwierigkeit: L
Wegpunkte:
Geo-Tags: CH-TI   Gruppo Pizzo del Sole   Gruppo Pizzo Centrale 
Zeitbedarf: 5:30
Aufstieg: 838 m
Strecke:Airolo (1141 m) – Vigna (1319 m) – Cassina (1425 m) – Monti (1493 m) – Raièd (1462 m) – Rütan dei Sassi (1457 m) – Pautàn (1559 m) – Bolla (1695 m) – Orello (1906 m) – Bolla (1695 m) – Pautàn (1559 m) – Rütan dei Sassi (1457 m) – Raièd (1462 m) – Sotto Corte (1286 m) – Valle (1175 m) – Lüina (1159 m) – Airolo (1141 m).
Zufahrt zum Ausgangspunkt:A2, uscita Airolo – Stazione FFS.
Unterkunftmöglichkeiten:Alberghi ad Airolo.
Kartennummer:C.N.S. No. 1252 – Ambrì - Piotta - 1:25000; C.N.S. No. 266 S – Valle Leventina - 1:50000.

A distanza di una settimana ritorno nella Val Canaria, questa volta sul versante orografico destro.

Il toponimo Orello è un diminutivo di Ör e significa orlo, poggio, colle, terrazzo, ciglio di un burrone o di un pendio. È probabile che anche il cognome Orelli, diffuso in Leventina, abbia la stessa origine, così come il toponimo Airolo, da ricondurre al latino “orium”, che significa orlo, margine.

 

Inizio dell’escursione: ore 8:50

Fine dell’escursione: ore 14:25

Pressione atmosferica, ore 9.00: 1033 hPa

Isoterma di 0°C, ore 9.00: 1900 m

Temperatura alla partenza: - 1°C

Temperatura al rientro: 6°C

Velocità media del vento: 5 km/h

Sorgere del sole: 7.59

Tramonto del sole: 17.15

 

La Val Canaria è un’ampia spaccatura con un tracciato NE-SO, prodotto dal fiume Garegna o Canaria, che nella parte finale separa con un taglio netto le terre di Madrano da quelle di Airolo. I suoi versanti sono ripidi, in alcuni tratti franosi; il fondovalle è inesistente. Sembra che la Val Canaria appartenesse all’Abbazia di Disentis con la quale era in comunicazione attraverso la Val Cadlimo: per dirla con Franscini “Airolo manda un braccio al nord-est verso i Grigioni”.

Lasciata l’auto alla Stazione FFS di Airolo, attraverso il villaggio puntando al varco presente nella muraglia protettiva, alle spalle della chiesa parrocchiale con il campanile romanico.

Al di là del muro potrei calzare gli sci; continuo tuttavia a piedi ancora per un centinaio di metri su un sentiero battuto dai passeggiatori con i cani.

Proseguo con gli sci in una lunga traversa, puntando alla baita in località Vigna (1319 m), dopo la quale il sentiero entra nel bosco di abeti. Osservo gli sciatori sul piccolo impianto di Lüina, già illuminato dal sole, in netto contrasto con le piste principali di Airolo, sull’altro versante, immerse nell’ombra invernale. La neve battuta dalle ciaspole e la pendenza poco accentuata mi permettono una salita agevole, senza sforzi eccessivi. Tolgo gli sci solo per superare il Ri del Dragone, quindi non li mollerò più fino al ritorno a Valle. Sul percorso ci sono alcune fontane ancora con acqua corrente, non gelata. Passo dagli insediamenti di Cassina (1425 m) e Monti (1493 m), quindi il sentiero scende verso la strada del fondovalle, che si raggiunge a Raièd (1462 m) e a Rütan dei Sassi (1457 m); da qui riprende la salita verso l’ultimo agglomerato abitato parzialmente da persone anche in inverno: Pautàn (1559 m).

La traccia termina qui: sono costretto a batterla nella neve molto umida, che si appiccica alle pelli. Dai 1680 m di quota, poco sotto Bolla (1695 m), la neve diventa più secca e farinosa, il paesaggio si apre sotto un bel sole: ora è un grande piacere spingere gli sci, di fianco alle tracce della lepre variabile.

                                      Sulla neve polverosa di Orello

Non ho una meta precisa prestabilita; mi pongo tuttavia come termine ultimo 3 ore e mezza di cammino. Sforerò di poco. Scatto diverse foto all’alta Val Canaria, che si spinge fino al Piz Borel (2952 m), cima che raggiunsi una vita fa.

Alle 12:30 posso affermare Orello (1906 m) geschafft!

È un alpeggio che conta nove baite, con l’aggiunta di alcuni prefabbricati, adagiato ai piedi di un poggio dominato da una croce.  

Può bastare così: il terrazzo inviterebbe a spingersi oltre, verso l’Alpe di Pontino, oppure verso la Val Canariscio, con il Pizzo Canariscio e il Posmeda, ma queste sono mete primaverili, raggiungibili più facilmente dal Passo del San Gottardo.

Consumato il solito spartano spuntino riprendo la discesa, lungo la mulattiera che si sviluppa di fianco al Garegna.

La Val Canaria è tutt’altro che una valle solida. La sua geomorfologia ne determina frequenti smottamenti e frane. L’acqua penetra nel sottosuolo e causa frane di notevoli dimensioni. 
La visione della frana sotto i Monti di Ce mi induce ad una sosta fotografica: impressionante!

Già Luigi Lavizzari, nel suo libro “Escursioni nel Cantone Ticino” (1863), in un paragrafo dedicato alla Canaria, parlava di ...una frana o scoscendimento, che con moto lento ma progressivo seppellì un bosco di larici e peccie, minacciando anche le stalle e i fienili posti più sotto, per indi precipitarsi nella valle.

La frana di Ce ha avuto inizio nei primi giorni di aprile del 1846 ed ebbe uno sviluppo molto importante il 28 giugno dello stesso anno. 

L’ultimo grande movimento si registrò il 27 ottobre 2009. Un’imponente massa di roccia e terra si staccò dalla montagna investendo una stalla e danneggiando altri edifici che ha trovato sul suo cammino. Anche la strada è stata raggiunta dal materiale franato.

 

Escursione con le pelli di foca nella silenziosa Val Canaria, valle ricca di piccoli nuclei poco abitati anche nell’antichità. La valle era poco nota ai ticinesi, se non ai leventinesi, fino al 1975 quando la NAGRA (Società cooperativa per l’immagazzinamento di rifiuti radioattivi) inoltrò la richiesta all’Ufficio Federale per l’Energia di Berna per dei sondaggi da effettuarsi nelle vene di gesso. In pratica si voleva trovare un sito per depositare i rifiuti radioattivi provenienti dalle centrali nucleari di Gösgen, Leibstadt e Kaiseraugst.

Tutta la popolazione e il Gran Consiglio del Cantone Ticino, con risoluzione del 31 maggio 1976, votata all’unanimità, ha notificato al Consiglio Federale “la ferma opposizione del Gran Consiglio e del Popolo ticinese a qualsiasi deposito di scorie radioattive nel territorio cantonale”.

 

Tempo di salita: 3 h 40 min

Tempo totale: 5 h 35 min

Tempi parziali

Airolo (1141 m) – Pautàn (1559 m): 2 h

Pautàn (1559 m) – Orello (1906 m): 1 h 40 min

Dislivello in salita: 838 m

Sviluppo complessivo: 15,4 km

Difficoltà: F

SLF: 2

Libro di vetta: no

Copertura della rete cellulare: Swisscom 5/5

Coordinate Orello: 692'468 / 156'550

Tourengänger: siso


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