Capanna Albagno


Publiziert von paoloski , 7. Januar 2016 um 14:38.

Region: Welt » Schweiz » Tessin » Bellinzonese
Tour Datum: 6 Januar 2016
Wandern Schwierigkeit: T3+ - anspruchsvolles Bergwandern
Wegpunkte:
Geo-Tags: Gruppo Cima dell'Uomo   CH-TI 
Zeitbedarf: 6:00
Aufstieg: 1250 m
Abstieg: 1250 m
Zufahrt zum Ausgangspunkt:Autostrada A2, uscita di Bellinzona Nord, seguire le indicazioni per Bellinzona, alla rotonda quelle per Gorduno, passare sotto il ponte dell'autostrada ed entrare in Gorduno, passare accanto alla chiesa ed alla casa comunale e proseguire sull'unica strada in salita. Normalmente la strada è aperta fino a Bederetto a 1283 metri, con neve può essere non percorribile già a quote inferiori.
Zufahrt zum Ankunftspunkt:Gita andata - ritorno.
Unterkunftmöglichkeiten:Capanna Albagno.
Kartennummer:CNS 1313 Bellinzona

L'idea era quella di andare al Gaggio partendo da Bedretto...peccato che la strada nella parte alta sia abbondantemente innevata, forse con un 4x4 ci si potrebbe anche arrivare ma non certo con la mia auto. Quindi partiamo da quasi 300 metri più in basso di quanto preventivato. La giornata, a dispetto delle previsioni della televisione svizzera, è assolutamente favolosa: sole, aria tersa, niente vento. Lungo il percorso poi vediamo un paio di caprioli e numerose nocciolaie.
Saliamo con calma la strada fino a Bedretto e da qui seguiamo la strada forestale fino all'Alpe Arami, un nucleo diroccato posto in una posizione assolutamente straordinaria, con una vista magnifica sul Pizzo di Claro.
Come apprendiamo da un pannello esplicativo, le costruzioni sono oggetto di restauro da parte del Patriziato, ed infatti vediamo i segni evidenti di un cantiere.
Imbocchiamo il sentiero indicato per la capanna Albagno, la neve nel bosco non è abbondante, giusto una decina di centimetri, ma sufficente a coprire diversi segnavia, per cui ogni tanto ci sorge qualche dubbio sul percorso da seguire, finchè non scopriamo le tracce di una volpe che, a quanto pare, è una profonda conoscitrice dei posti: seguendo fedelmente le sue tracce arriveremo infatti alla capanna senza problemi, ci discostiamo dalla sua traccia solo quando, chissà perchè, l'animale invece di seguire il sentiero posto a lato fa un autentico esercizio di equilibrio percorrendo un tronco caduto che supera un piccolo impluvio.
Arriviamo a Stuello e proseguiamo fino a che il sentiero si abbassa per andare a superare l'omonimo rio, vista l'esposizione di alcuni tratti e l'ombra che fa presagire qualche tratto ghiacciato, mettiamo mano alle piccozze, la traccia è tutta da battere ma, almeno, non da cercare. le peste della volpe proseguono imperterrite mostrandoci il cammino.
Superato il torrente ci attende la risalita fino all'Alpe Croveggio, qui finalmente siamo al sole, la temperatura si fa piacevole e possiamo togliere le giacche a vento, raggiungiamo l'Alpe Valsecco e quindi la vicina e magnifica Alpe Cassengo, da cui si gode un panorama eccezionale,poco oltre, proseguendo sul sentiero vediamo la capanna Albagno stagliarsi contro il cielo. Un ultimo sforzo, qui la neve supera i trenta centimetri, e ci siamo.
Dobbiamo tornare piuttosto presto: fatti un po' di calcoli, decidiamo di terminare qui l'escursione odierna, la salita al Gaggio ci farebbe arrivare a casa ben oltre l'orario previsto, vi saliremo una prossima volta.
La capanna è come sempre in perfetto ordine, consultiamo il libro del rifugio e scopriamo che il mitico Marco Volken vi ha pernottato un paio di giorni fa.
Mangiamo qualcosa e poi prendiamo la via del ritorno, l'ombra è già arrivata e la temperatura si è fatta decisamente più rigida per cui indossiamo le giacche a vento ed i guanti pesanti: fino all'Alpe Cassengo saremo all'ombra.
Ripercorriamo il percorso fatto stamane, l'attraversamento del Rio di Stuello è in ombra ma è opportunamente facilitato da un cavo: infatti metto un piede su una pietra liscia ricoperta di neve e mi ritrovo appeso come un salame. Finalmente giungiamo al termine della risalita e, di nuovo al sole, raggiungiamo l'Alpe Stuello e l'Alpe Arami. Ci prendiamo qualche minuto per dare un'occhiata ai lavori, quindi riprendiamo il percorso che, ripassando per Bedretto, ci porterà alla nostra auto. 

Bella gita, la salita al Gaggio è solo rimandata. Viste le condizioni di innevamento direi che un T3 ci sta tutto, l'attraversamento del Rio di Stuello direi anche T3+.

Tourengänger: paoloski
Communities: Hikr in italiano


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Kommentare (3)


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Poncione hat gesagt:
Gesendet am 7. Januar 2016 um 21:23
Bella gita... non facilissima con la neve. Quando c'è neve o ghiaccio il superamento del rio (ne so qualcosa) è sempre un'incognita.
Bello sapere che i ticinesi si diano da fare nel recupero dei loro alpeggi... quando impareremo da loro noi italiani?
Ciao

paoloski hat gesagt: RE:
Gesendet am 9. Januar 2016 um 12:52
Ciao,
in effetti c'era da starci attenti. Secondo me la salita alla capanna da Bedretto è comunque sempre un T3, anche senza la neve, poi vedo che su Hikr c'è anche chi la giudica un T2. Ma d'altronde io e Monica, ma anche Daniela ed Anna che l'hanno fatta con me in passato non siamo Superman!
Preferisco mettere mezzo grado in più di difficoltà che fare il "bauscia" :-) e rischiare di mettere in difficoltà qualcuno. Secondo me lo scopo di Hikr è questo: dare informazioni accurate, veritiere e attendibili. Lo so sono un po' polemico stamattina ma tant'è!
Ciao, buone gite e buon anno. Paolo

Poncione hat gesagt: RE:
Gesendet am 9. Januar 2016 um 23:53
Ti do ragione... il T3 può starci proprio nel superamento del Rio, dove il sentiero è comunque stretto, abbastanza esposto e dove in passato se ben ricordo qualcuno ci ha anche rimesso le penne, guardacaso.
Dalla tua descrizione, inoltre, mi sembra di capire che ci siano ancora le piante cadute sul percorso, che impongono qualche piccola acrobazia o aggiramento.
C'è di molto peggio, ma dei rischi - se presenti - è sempre bene parlare, senza sottovalutarli, anche se il sentiero ha l'apparenza "facile".


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