Bivacco Primalpia: spedizione invernale Maistracc

Dopo la bella notizia che Riki avrebbe avuto qualche giorno di ferie nel periodo di Natale ci siamo messi subito all'opera, dove andare, chi invitare, come organizzarci. Dopo una giornata in avanscoperta per verificare che la gita fosse fattibile per tutti abbiamo "aperto le iscrizioni" per la spedizione invernale 2015 (anche se è stata fatta il 2 e 3 gennaio 2016).

Una volta in estate ed una in inverno cerchiamo sempre di organizzare 2/3 giorni in montagna in cui invitiamo anche i nostri amici che ci vanno molto meno di noi o che non ci vanno proprio mai, quest'estate eravamo andati in Valmalenco (www.hikr.org/tour/post97852.html), quest'inverno la scelta è caduta sulla Val dei Ratti.

Alle 6 e mezza di sabato 2 partiamo da Parè con 4 macchine, siamo in 18, dopo una colazione e aver preso i permessi per salire in macchina nel bar di Verceia saliamo fin dove la strada finisce. Alle 9 la lenta carovana si mette in marcia, tutti carichi, chi più, chi meno, di tutto il necessario per questi due giorni.

Dopo un'oretta scarsa arriviamo all'abitato di Frasnedo, la stanchezza si fa già sentire per qualcuno, che probabilmente colto anche da un importante debito di ossigeno, comincia a chiedere quanto manchi per giungere a destinazione, sperando che in mezzoretta se la possa cavare. Illuso.

Nel frattempo comincia a scendere qualche fiocco di neve, il gruppo inizia a scaldarsi, si scrolla di dosso un po' di stanchezza e si inizia a cantare.

Luca e Paola ci devono lasciare (temporaneamente) per adempire ad un impegno a Morbegno, intanto la strada ritorna a salire e per risparmiare il fiato si canta un po' di meno.

Arriviamo al ponte che ci permette di attraversare il fiume che attraversa tutta la valle e che segna l'inizio del tratto più impegnativo, sia per le pendenze che per le lastre di ghiaccio che già a metà dicembre nella nostra perlustrazione avevamo trovato, e che questa volta troveremo coperte dalla neve che continua a cadere.

Iniziamo a salire, il gruppo si inizia a spezzettare, qualcuno sale più in fretta, qualcuno un po' meno ma ogni tanto ci si aspetta. Non mancano divertenti siparietti durante la salita, qualcuno cade e viene afferrato al volo, qualcuno chiede quanto manchi e si sente sempre rispondere "tranquilli, in 30/40 minuti siamo su" dall'inizio alla fine della salita.

Non mancano gli incitamenti con tanto di striscioni e giunti ad un tavolo all'incirca a metà della salita ci pensa del buon vino e una bella cantata a ricaricare tutti.

Alle 13 le porte del bivacco Primalpia sono aperte anche per gli ultimi arrivati, in fretta tutti mangiano qualcosa e poi mentre i più stanchi si sdraiano a riposare un po' si accende subito il camino e qualcuno scende più in basso per recuperare dell'acqua.

Ecco la spiacevole sorpresa. Durante il nostro sopraluogo meno di un mese prima avevamo trovato all'interno del bivacco una cassa con della legna già tagliata e un cartello che diceva che la cassa doveva rimanere sempre piena, inoltre nel bivacco, ottimamente fornito, c'era anche una motosega per tagliarne altra se necessario. La cassa è vuota e la motosega rotta.

Mentre iniziamo a tagliare e spaccare legna a mano Leonardo smonta e aggiusta la motosega. Passa così il pomeriggio, comincia ad imbrunire e in una pausa dalla nevicata riusciamo ad intravedere Frasnedo.

Alle 17.15 mentre all'interno del bivacco sembra di essere in una bisca clandestina, io Riki e Poty ci rimettiamo giacca e scarponi, prendiamo il frontalino e ritorniamo sui nostri passi. Alle 18.15 siamo al ponte e sincronizzati come degli orologi svizzeri arrivano anche Paola e Luca che dopo l'impegno a Morbegno sono risaliti in val dei Ratti. Prima delle 20 siamo festosamente accolti nel bivacco e subito viene servita la cena preparata dai nostri amici rimasti ad aspettarci, un'ottima polenta e spezzatino.

Dopo la cena è il momento di premiare i migliori interpreti di giornata e delle precedenti spedizioni, si brinda ai Maistracc e mentre qualcuno continua a fare due chiacchiere, a giocare a carte e a mangiare qualcuno inizia a dormire.

Alle 7.30 anche se molti avrebbero preferito continuare a dormire vengono svegliati, la vista che si gode fuori dal bivacco è fantastica, sotto di noi un mare di nubi, sopra un cielo azzurrissimo e l'occhio che si può spingere fino all'orizzonte.

Dopo una colazione un po' internazionale con salame, wurstel ma anche the e biscotti sistemiamo bene il bivacco. Alle 11 dopo le foto di gruppo ci si rimette in marcia, si comincia a scendere e qualcuno, che passerà la maggior parte del tempo a gambe in aria diletta i fortunati che dispongono di un equilibrio maggiore.

Più in basso incontriamo Cristina Tino e Seve, che tenendo alto il ritmo ci faranno compagnia fino alle macchine.

Anche la spedizione invernale di quest'anno giunge al termine dopo averci regalato 2 giorni grandiosi che mi fanno ringraziare uno ad uno i partecipanti a questa bella avventura per la compagnia che abbiamo saputo farci.

Mai sazi, si pensa già alla prossima avventura. Alè duro.