Pizzo Paìna (2239 m) - Tramalitt (2355 m - 2367 m - 2400 m - 2395 m)


Publiziert von Varoza , 15. Dezember 2015 um 00:37.

Region: Welt » Schweiz » Tessin » Locarnese
Tour Datum:23 Oktober 2015
Wandern Schwierigkeit: T4+ - Alpinwandern
Hochtouren Schwierigkeit: L
Wegpunkte:
Geo-Tags: CH-TI   Gruppo Rosso di Ribia   I 
Aufstieg: 1544 m
Strecke:Cimalmotto (1405 m) - Pianelli - Malcantone (1386 m) - quota 1285 m - Alpe di Sfii (1666 m) - Corte di Sopra (1980 m) - quota 2052 m - versante S - Pizzo Paìna (2239 m) - versante S - Tramalitt (2367 m - 2400 m - 2395 m- 2355 m). Discesa per la stessa via di salita.
Zufahrt zum Ausgangspunkt:Da Locarno proseguire verso la Valle Maggia. All’altezza del paese di Cevio svoltare dalla cantonale e seguire le indicazioni per Bosco Gurin. A Cerentino, si svolta a sinistra seguendo la strada che entra in Valle di Campo. Cimalmotto è l'ultimo paese della valle.
Kartennummer:CN 1291 Bosco/Gurin

La gita vuol essere un'esplorazione della lunga catena rocciosa chiamata Tramalitt. Dal Pizzo Paìna (2239 m) fino alla vetta più occidentale dei Tramalitt, ossia quella posta proprio sopra la Bocchetta Cielo Largo (2300 m), la cresta misura quasi 1,5 km di lunghezza ed è formata da 4 ben distinte vette. In questa porzione di territorio, ma già ne ero al corrente, la pur quasi infallibile Carta Nazionale pasticcia un po', sia a livello di quote che a livello di altimetrie. Senza entrare in dettagli, questo caso ricorda molto quello della Cresta/Cima di Morisciolo nel bellinzonese.
Il versante N della lunga scogliera è pressoché invalicabile, formato da imponenti pareti verticali, mentre il pendio S, seppur ripido, si presenta in gran parte erboso con degli intermezzi di placche. Per questa ragione il filo resta spesso esile ed esposto, ma le 4 cime sono comunque di facile accesso se affrontate dal lato meridionale.

Provenendo dal Pizzo Paìna (2239 m), incontriamo dunque:

Quota 2283 m
Questo punto sulla CN è una semplice quota sulla cresta ENE che porta alla Cima 1 (2355 m ca., senza quota sulla CN). Il punto si trova nei pressi di un abete solitario (ben visibile da S).

Tramalitt - Cima 1:
Senza quota sulla CN. La vetta è posta a ca. 180 metri a W della quota 2283 m. La cima misura ca. 2355 m ed è la più slanciata ed ardita del gruppo Tramalitt, sopratutto quando la si ammira dal Pizzo Paìna. Il culmine ospita un ometto di sassi. La si raggiunge da SW, con difficoltà T5- (F).

Tramalitt - Cima 2:
E' la vetta quotata 2367 m, la meno marcata ma forse la più centrale del gruppo, dove passa anche il confine tra Italia e Svizzera. Sull'erbosa sommità vi è infatti un cippo di confine. Fino alla fine degli anno '60 veniva ancora chiamata Cima di Tramolino. La si raggiunge da SE su pendii erbosi, con difficoltà T4- (EE).

Tramalitt - Cima 3:
"L'innominata", senza quota sulla CN. La vetta si trova ca. 100 m a W della cima quotata 2367 m. La si può dunque già osservare bene dalla Cima 2 e resta di oltre 30 metri più alta rispetto a quest'ultima. Si trova anch'essa in zona piuttosto mediana rispetto all'intera scogliera, e sfiorando i 2400 m, rappresenta anche il punto più alto della catena. Da E, la vetta appare come un panettone erboso interrotto da enormi placche, mentre da occidente risulta rocciosa e slanciata. Resta piuttosto incomprensibile che non sia riportata sulla CN, in quanto a mio avviso potrebbe essere considerata la cima principale. Sulla vetta è anche posto un uomo di sasso. La si raggiunge da SE, su terreno prevalentemente erboso ma ripido, con difficoltà T4+ (EE/F a tratti).

Tramalitt - Cima 4:
Si tratta della vetta più occidentale, quotata 2395 m, e posta proprio sopra la Bocchetta Cielo Largo (2300 m). La si raggiunge dal versante SE, salendo dal Lago Gelato (2161 m), tra sfasciumi, erba e blocchi di roccia. Anche su questa vetta vi è un ometto di sassi. Difficoltà: T4- (EE).  

Da Cimalmotto (1405 m) mi incammino sulla carrozzabile che aggira il grazioso nucleo del paese fino a giungere in località Pianelli - Malcantone (1388 m), dove ha inizio il sentiero con segnavia che scende fino al ponte di quota 1285 m. Superata la "passerella" sopra il Rio Colobiasca, comincio la salita vera e propria nell'ombroso bosco di Fiümigna - Acqua Fredda, fino a guadagnare l'Alpe di Sfii (1666 m).

Poco dopo l'alpeggio calpesto la prima neve, ed appena sopra l'Alpe Piemantiu (1738 m), viro a destra sulla traccia che porta ai pascoli superiori. Tra larici e chiazzi erbosi, colmo altri 250 metri di dislivello fino a sbucare sugli aperti pascoli di Corte di Sopra (1980 m). Grazie a delle locali associazioni, gli edifici di "Cort Zora", costruiti già nel XVII secolo, sono stati restaurati con maestria alla fine degli anni '90, preservando e prolungando così nel tempo queste architetture alpestri. Scopro che la stalla grande, lunga quasi 25 metri è in grado di ospitare fino a 50 vacche ed oltre 100 capre.

In questo periodo, da quassù, i contrasti di colore sono eccezionali: i pendii N tra il Passo della Cavegna ed il Pizzo dell'Alpe Gelato sono già ampiamente imbiancati, mentre le pendici sopra il corte, grazie alla loro esposizione meridionale, restano giallognoli e pressoché privi di neve.

Da Corte di Sopra seguo un breve tratto di sentiero che porta al Lago dei Pozzöi, dopodiché, in direzione SE, scavalco un dosso erboso e mi porto nei pressi di quota 2052 m, da dove posso finalmente osservare il percorso di salita alla prima vetta di giornata. Un centinaio di metri più in basso scorgo anche un breve scorcio del grazioso laghetto sopracitato. Da qui, a piacimento mi porto sotto le pendici del Pizzo Paìna, calcando dolci pascoli. Superata una corta sassaia, il pendio diviene più ripido e proseguo risalendo un evidente largo canale erboso, posto a W della verticale della vetta. Lo seguo fin quasi al culmine senza raggiungere però la selletta, ed appena il terreno me lo permette, mi sposto invece sull'erboso versante destro. Procedendo in diagonale verso E guadagno pian piano il filo di cresta, appena a W della vetta, da dove in breve senza particolari problemi raggiungo gli ometti del Pizzo Paìna (2239 m).
  
La visione sul Lago dei Pozzöi, proprio sotto i miei piedi, è di vero pregio, mentre ponendo lo sguardo verso W, noto subito la snella e slanciata vetta orientale dei Tramalitt.    

Dalla vetta ridiscendo per la stessa via di salita fino a quota 2180 metri ca., e da qui comincio una traversata in direzione W verso il massiccio dei Tramalitt. Cerco sempre di tenermi appena sotto le caratteristiche scogliere della cresta ENE, cercando di non perdere quota e soprattutto evitando le faticose pietraie sottostanti. Mi porto appena sotto la verticale della quota 2283 m, e grazie anche a delle tracce di capre, aggiro in seguito una prima spalla rocciosa.

Da qui comincia a diventare difficoltoso il reperire le varie sommità, in quanto non si ha una visione di insieme sulla cresta. Persa un po' la trebisonda, individuo un invitante canale erboso proprio a destra di un caratteristico gendarme e lo risalgo fin quasi a sfiorarne il culmine. Proseguo ora verso W, e grazie a delle cengette, accedo al versante SE che porta alla vetta 2367 m. Sono ora in cresta (si raggiungere la cresta anche aggirando alla base il gendarme e risalendo poi tutto l'erboso versante SE), il che mi permette di valutare la reale posizione rispetto a tutto il gruppo. Quando volto lo sguardo a ritroso, come immaginavo, noto che sono già ben oltre la Cima 1 (senza quota sulla CN). Decido di non tornare indietro... se avrò gamba, recupererò la vetta al ritorno modificando un po' il tragitto originario.

Continuo la facile camminata sul filo prevalentemente erboso ed in breve sono dunque di fronte al cippo di confine che sancisce la Cima 2 dei Tramalitt (2367 m), un tempo chiamata Cima di Tramolino. La sommità resta poco accentuata ed inoltre, con stupore, noto che a poco più di 100 metri in linea d'aria, verso W, svetta un'altra sommità ben più alta e marcata rispetto al punto in cui mi trovo ora. Posso anche notare con facilità un grosso ometto di sasso sul culmine. Benché tale vetta non mi risulti sia riportata su nessuna guida e nemmeno quotata sulla CN, non ci penso due volte a salirla.

Non oso seguire la cresta, poiché poco oltre il cippo, il filo sembra diventare affilato e "placconato". Decido di perdere invece quota sempre sul versante S, per poi sfruttare un esile e stretto passaggio erboso che interrompe queste caratteristiche placche sul versante SE della Cima 3. Risalgo il canaletto e procedendo poi sul ripido fianco erboso giungo anche sulla Cima 3 dei Tramalitt (2400 m ca.). Curioso, estraggo gli altimetri a disposizione, e tutti mostrano la misura 2400 metri. Anche ad occhio, ponendo lo sguardo verso W, la cima più occidentale del gruppo (Cima 4 , 2395 m - da qui già ben visibile) appare più bassa. A posteriori, spolverando l'archivio fotografico noterò che la Cima 3 appare davvero come la più centrale, marcata ed alta del gruppo, sia osservandola dal Pizzo dell'Alpe Gelato (dunque da S verso N) che dall'Om Cupign (da E verso W). Bizzarro che non sia menzionata.

Perdo quota sulla stessa via di salita fino all'uscita dall'esile canaletto erboso, dopodiché riprendo un'altra traversata sotto la lunga scogliera (tracce di sentieri di capre), mantenendomi attorno alla quota 2300 metri fino a giungere davanti all'edificio sommitale della Cima 4. Risalgo senza particolari problemi gli sfasciumi del versante SE ed in breve eccomi anche sulla cima più occidentale, la Cima 4 dei Tramalitt (2395 m).

Mi rifocillo, scatto qualche fotografia degli stupendi ambienti circostanti e riprendo a ritroso il cammino fino ad arrivare sotto la verticale della Cima 3. Da qui, su pendii erbosi, inizio una risalita in diagonale verso E, che mi riporta nei pressi della selletta posta a W della Cima 1. Qui devo affrontare la porzione più delicata della giornata. Scavalco la selletta su pendii esposti, e mi arrampico su per il ripido ma breve filo tra rocce ed erba fino a sbucare sulla cresta sommitale. Per toccare l'ometto di vetta devo ancora oltrepassare un passaggio esposto su una lama rocciosa inclinata verso S, mentre a N vi è il baratro. Qualche residuo di una recente nevicata non aiuta certo la progressione ma con dovuta cautela eccomi anche sulla Cima 1 dei Tramalitt (2355 m ca).

Direi che l'esplorazione termina qui; per oggi sono più che soddisfatto. Ridiscendo alla selletta e da qui giù per il canale erboso descritto all'inizio. Ripercorro anche la traversata sotto le scogliere di quota 2283 m per poi piegare a piacimento verso le cascine di "Cort Zora" e scendere infine a Cimalmotto.

Tourengänger: Varoza


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Kommentare (8)


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igor hat gesagt:
Gesendet am 15. Dezember 2015 um 08:23
Bel report su cime che non ha ancora fatto nessuno ! Varoza intenditore di come pregiate complimenti ️Ciao igor

Varoza hat gesagt: RE:
Gesendet am 23. Dezember 2015 um 12:49
Grazie, Igor! Saluti!

Poncione hat gesagt:
Gesendet am 15. Dezember 2015 um 23:25
Davvero complimenti per l'originalità della scelta, come sempre...

Ciao

Varoza hat gesagt: RE:
Gesendet am 23. Dezember 2015 um 12:50
Grazie. Belle zone da esplorare! Saluti!

blepori hat gesagt:
Gesendet am 16. Dezember 2015 um 06:38
Bei posti in una valle dimenticata, bravo per l'esplorazione Benedetto

Varoza hat gesagt: RE:
Gesendet am 23. Dezember 2015 um 12:57
Grazie, Benedetto. Leggo che anche tu sei amante delle esplorazioni! Bei giri, saluti!

gbal hat gesagt:
Gesendet am 22. Dezember 2015 um 17:44
Escursione di gran classe!

Varoza hat gesagt: RE:
Gesendet am 23. Dezember 2015 um 12:55
Grazie! Altamente consigliabile! Saluti!


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