Borgate Walser (Valle Formazza).


Publiziert von Alberto C. , 9. Dezember 2015 um 23:06.

Region: Welt » Italien » Piemont
Tour Datum: 7 November 2015
Wandern Schwierigkeit: T1 - Wandern
Wegpunkte:
Geo-Tags: I 
Zeitbedarf: 4:45
Aufstieg: 506 m
Abstieg: 920 m
Strecke:Fondovalle, Fracchie; Antillone; Alpe Vova; Torp; Case Francoli; Salecchio superiore; Salecchio inferiore; Passo.
Zufahrt zum Ausgangspunkt:Si percorre la strada principale fino Fondovalle, località Fracchie, che si trova all'uscita della lunga galleria elicoidale che supera il "gradino" che divide la valle di Antigorio dalla valle Formazza. SI svolta a sinistra e si percorre a ritroso, per un breve tratto della vecchia strada.
Zufahrt zum Ankunftspunkt:Passo si trova circa km 3 prima dell'imbocco della galleria elicoidale. Si parcheggia su uno spiazzo sterrato sulla sinistra (senso di salita), a monte dell'abitato, in corrispondenza di una strada forestale che risale il versante ovest della valle.

Una gita non faticosa remunerativa sotto l'aspetto ambientale e paesistico, che offre l'occasione di visitare antichi borghi walser. Di particolare interesse il borgo di Salecchio, abitato stabilmente fino agli inizi degli anni 60' del XX secolo.
Da non dimenticare una torcia elettrica, necessaria per la lunga galleria che deve percorrere lasciato Salecchio inferiore.
 
LOCALITA' DI PARTENZA.  Fracchie, Fondovalle (m 1245).

LOCALITA' DI  ARRIVO.    Passo (m 822).

DIFFICOLTÀ.  Percorso facile di escursionismo che si svolge su comodi sentieri, ben segnalati, e su strade forestali. T/E (T1).

QUOTA MASSIMA:  m 1563  a Case Francoli.

QUOTA MINIMA:  m 819 al parcheggio di Passo.

SVILUPPO:  km 11,9.

NOTE SUL PERCORSO.    Sono necessarie due auto, in quanto i punti di partenza e arrivo distano fra loro circa km 6.
La mulattiera che porta ad Altillone, il primo dei borghi, si stacca dal tracciata della vecchia strada (quella prima della costruzione della galleria a spirale). Altillone (m 1235 circa) lo si raggiunge in meno di una ventina di minuti, transitando a lato di un laghetto che, per l'effetto specchio, quasi passava inosservato. SI prosegue per sentiero, in direzione ovest, per circa un'ora, fino a raggiungere la carrareccia che sale da Chioso.
Seguendo la ripida strada per una ventina di minuti si raggiunge l'Alpe Vova (m 1443).  Lasciata l'Alpe Vova, si prosegue per carrarecce e larghi sentieri in direzione sud e, dopo essere transitati per la località Torp (m 1500 circa), si raggiunge il borgo di Case Francoli (m 1560, e a circa 30' da Alpe Vova), un ameno borgo con architetture tipicamente Walser.
Proseguendo sempre su ampio e agevole sentiero, si raggiungono i tipici borghi walser di Salecchio superiore (m 1509) e Salecchio inferiore (m 1330). Come già detto in apertura della relazione, questi borghi sono stati abitati in modo stabile fino agli inizi degli anni 60' dello scorso secolo; si può ancora vedere la scuola,la chiesa con l'attiguo cimitero, oltre alle caratteristiche abitazioni.
Da qui, tagliando un po' per il bosco e seguendo la strada (lunga galleria) si scende a Passo (m 819).
 
METEO.         Bellissima e calda giornata autunnale.         

COMPAGNI:Susanne, Paola, Jacopo e Paolo Vielmo. 
 

CURIOSITA'.

Ma chi erano i Walser? Quale la loro origine?
 
La loro origine la si fa risalire alla caduta dell'Impero romano, nell'ambito dei grandi flussi migratori interessarono l'Europa. Attorno all'VIII secolo, popolazioni di ceppo germanico si insediarono nell'altipiano bernese, per poi colonizzare l'attuale Vallese. Da qui, fra il XII e XIV secolo, questo piccolo popolo fu protagonista di una vera e propria diaspora che lo portò a colonizzare diversi paesi alpini. due furono i flussi che portarono i walser in Italia: uno riguardo la zona del Monte Rosa il secondo l'alta Valle dell'Ossola (Pomatterthal). sono insediamenti Walser: in Valsesia Alagna, Rima e Rimella; in Valle Strona Campello Monti; nella valle del Lys Gressoney; in bassa Ossola Ornavasso e Migiandone; in Valle Anzasca Macugnaga; nell'alta valle dell'Ossola Formazza, Agaro, Salecchio e Ausone.
 
La colonizzazione dell'alta valle del Rodano portò queste popolazioni a "specializzarsi", elaborando usi, consuetudini e tecniche che permettessero loro  di vivere stabilmente a quote elevate: conservazione dei foraggi, utilizzo del legname, soprattutto larice, nelle costruzioni, ecc.. Un valido esempio di questa loro specializzazione è dato dallo Stadal: il tipico fienile/granaio sollevato dal suolo da "funghi" di pietra per impedire l'accesso ai roditori.
 
Il possesso di questa peculiare specializzazione li trasformò da Alemanni a Walser. Infatti il vocabolo walser è una contrazione di Walliser  (Vallesano) e lo si deve a un tal Ulrich Campel (uno storico del 1500) che lo ha scoperto nel dialetto di Chur.
 
I Walser portarono con loro anche la cultura, le leggende cariche del mistero della natura,  il culto dei santi, i codici di comportamento, le antiche consuetudini, e la lingua. La fondazione delle colonie Walser inizia nel XII secolo, quindi i dialetti risalgono al  periodo del medio-alto tedesco, anche se alcune caratteristiche possono farsi risalire al precedente periodo linguistico - antico-alto tedesco. E l'isolamento dei Walser, relegati nelle alte valli di montagna, rispetto alle altre popolazioni germaniche, ha consentito che il loro dialetto non subisse l'evoluzione nel tedesco moderno.
 

Tourengänger: Alberto C.
Communities: Hikr in italiano


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