Il Cai perde 3500 soci: così la crisi tocca anche la montagna


Publiziert von Francesco, 4. April 2013 um 16:51. Diese Seite wurde 331 mal angezeigt.

MILANO — Un socio su 100 non ha rinnovato l’iscrizione al Cai.
E’ negativo, per il secondo anno consecutivo, il bilancio soci del Club alpino italiano che nel 2012 ha perso ben 3.553 iscritti. Le ragioni del mancato rinnovo sono spesso economiche: quei 40-70 euro a testa, in alcuni bilanci familiari possono anche fare la differenza. “Comprendiamo le famiglie italiane in questo periodo di crisi – ha detto Andreina Maggiore, direttore generale del Cai – ma in occasione del 150° anniversario, invitiamo i nostri soci a rinnovare la fiducia nel sodalizio”.

“Un po’ ce lo aspettavamo – commenta il direttore del CAI Andreina Maggiore -. Era qualche anno che non registravamo una crescita ed era innegabile che la situazione economica nazionale avrebbe avuto dei risvolti anche sui soci del Cai, quindi una leggera perdita come questa era prevedibile. Certo non ci fa piacere ma comprendiamo che le famiglie italiane utilizzino le proprie risorse per cose più necessarie”.

A dicembre 2011 i Soci del Cai erano 319.467. Secondo i dati che ci ha fornito il direttore del Cai, nel 2012 i soci sono diminuiti, rispetto al 2011, di 3.553 unità pari a – 1,11% e la perdita ha riguardato tutte le categorie. Le categorie Soci ordinari (dai 18 anni in poi) e Soci familiari hanno perso entrambe circa l’1 % mentre la categoria Soci giovani (sino a 17 anni) perde l’1,5%.

La perdita netta di soci del Cai, che ha interrotto un trend di crescita in atto dal 2006, era iniziata due anni fa. Nel 2011 avevano rinunciato all’iscrizione, 854 soci ordinari, ma la perdita per fortuna era stata parzialmente compensata da 799 nuovi soci giovani. Il presidente generale Umberto Martini, durante il congresso nazionale del Cai dello scorso anno a Porretta Terme, aveva attribuito il momento negativo alla “crisi in cui versa l’economia del Paese, che in un primo tempo sembrava avere indirettamente favorito le iscrizioni nel presupposto che la montagna consente occasioni di svago alla portata di tutte le tasche”.

Proprio in vista della crisi, il Cai aveva preso delle misure atte ad andare incontro ai soci. “Già da qualche anno abbiamo ritenuto di non incrementare la quota associativa – spiega la Maggiore – per una sensibilità nei confronti dei nostri associati. Le quote associative variano da sezione a sezione, si va da circa 40 euro a circa 70 euro. Parte del ricavato va al Cai centrale, parte invece rimane alla sezione per le iniziative sul territorio. I soci hanno diritto a ricevere al nostro mensile Montagne 360°, mentre Lo Scarpone dal 2011 è online e fruibile da tutti. Poi c’è l’assicurazione, che è una fetta importante delle risorse, e infine ci sono gli sconti nei rifugi”.

L’assicurazione Cai, che spinge notoriamente molta gente ad iscriversi, vale in tutta Europa e copre i costi di soccorso e ricovero in caso di incidente per tutti i soci anche in attività personale. Esiste anche un indennizzo per gli infortuni ma vale solo quando il socio è in attività per la propria sezione.

“Io ritengo che la maggior parte dei soci si iscrivano perchè condividano i valori dell’associazione – dice il direttore del Cai -, e non perchè pensano solo ad usufruire di servizi. Nel 2013, anno del 150° di fondazione del Cai, invitiamo pertanto i soci a continuare a sostenere l’associazione. Quest’anno abbiamo molte manifestazioni rivolte alla collettività e mi sembra il momento giusto per fare tutti uno sforzo e continuare a sostenere il Club Alpino Italiano”.




Kommentare (7)


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Francesco hat gesagt:
Gesendet am 4. April 2013 um 19:49
Non basta condividere i valori del CAI... occorre altro.
Di sicuro il problema economico è reale, ma comunque penso esista uno con piu' rilevanza:
IL CAI sta invecchiando, e con esso anche i soci , e purtoppo nonostante l'impegno dei volontari che operano nelle varie sezioni e sottosezioni,il rinnovamento non avviene,servono politiche ed indirizzi piu mirati,in ns. dna è ben lontano dalla montagna, pertanto bisogna intervenire direttamente nelle scuole elementari, con indirizzi sulle culture montane.

rochi hat gesagt: RE:
Gesendet am 4. April 2013 um 22:29
Io sono socio da due anni, ricevo volentieri la rivista e ho trovato nuovi amici. Condivido l'accento sulla sicurezza e il tentativo di conservazione/valorizzazione dell'ambiente montano.
Resto critico verso certe fazioni (non solo giovani) che evidenziano un'esagerata pienezza di sé guardando dall'alto in basso chi va per monti per esplorazioni talvolta diverse di quelle del limite.
Forse questo pseudoagonismo non giova alla vita dell'associazione.

gbal hat gesagt: RE:
Gesendet am 6. April 2013 um 22:16
Già Rocco me lo ha ricordato. Un altro aspetto negativo è imbattersi in coloro che si credono "unti dal Signore" e trattano con sufficienza quelli meno "in" nella Sezione.
Credo che, e non vale solo per il CAI, che chi più ne sa dovrebbe mettere a disposizione degli altri il suo sapere e non negarlo o considerare i neofiti soci di 2° ordine.

gbal hat gesagt:
Gesendet am 4. April 2013 um 22:10
Mi vergogno un po' ma da quest'anno sono uno dei 3500 in meno. Dico mi vergogno perchè quasi sempre ho rinnovato la mia iscrizione proprio per sostenere questa Associazione più che per gli altri vantaggi. Per tanti motivi sono un hiker solitario e infrasettimanale quindi non partecipo attivamente alla vita della mia sezione. La rivista, pur bella, non basta a giustificare il costo dell'iscrizione. Il risvolto assicurativo è valido solo per le gite sociali e non in attività personale. Il soccorso è offerto a chiunque per legge, quindi....?
Quindi resta solo il contributo per far vivere un'Associazione storica importante al di là delle critiche più o meno velate che ha meritato ma che ha al suo attivo anche tantissimi meriti.
Però, con i tempi che corrono come "contributo" di sostegno, lasciatemelo dire, è un po' caro.

Francesco hat gesagt: RE:
Gesendet am 5. April 2013 um 08:31
Giulio,ognuno di Noi da cio che puo'.
Anche io come Te non partecipo a gite Cai da oltre tre anni,pero' sono attivo nella mia sezione,la presenza e partecipazione anche organizzativa è costante.
In merito all'assicurazione...beh...personalmente non posso che ringraziare il Cai ed esser fedele fino a quando sono in vita.

Matteo81 hat gesagt:
Gesendet am 5. April 2013 um 09:47
Sono socio cai da più di 10 anni ormai e tolti gli iniziali 4 anni, dove partecipavo un pò attivamente nella sezione tramite corsi/uscite di sci di fondo e qualche altra attività olre che passare diverse serate in sede (senza mai aver avuto la compartecipazione di un coetaneo sono sempre stato il più giovane), ho continuato a effettuare i rinnovi per usufruire dei "vantaggi" legati all'"essere socio".

Dalla seconda metà del 2010 ho provato a riavvicinarmi alla mia sede cercando di dare sostegno all'alpinismo giovanile; ma devo concordare con quanto riportato nei discorsi sopra. Ho provato sulla mia pelle che una partecipazione attiva dei giovani è tendenzialmente soffocata dalle rigidità e mentalità "cajane" oltre a conoscere molte sedi in cui si parla sempre meno di montagna perchè chi ci vive sempre dentro (da me gli stessi individui "cariatidi" da anni) non la pratica più o la pratica sempre meno.

Per ora queste sono le mie considerazioni e nonostante le stesse dò cmq il mio rinnovo ogni anno.

homo selvadego hat gesagt:
Gesendet am 5. April 2013 um 18:12
io ho cambiato sede in questo modo ho risparmiato tra me e mia moglie 8 euro certo non mi cambia la vita, ma se tutte le sedi fanno come quella in cui ero iscritto certo che il CAI perdere soci, bisogna trascurare certe volte gli affetti e far capire a certi presidenti che una sede CAI non è fatta per far soldi ma per valorizzare la montagna...mandi


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