In beloved memory


Publiziert von UpTheHill, 10. April 2009 um 18:55. Diese Seite wurde 689 mal angezeigt.

Ciao, questo è un commiato, e come tale non allegro... Ti racconto la storia (in breve) della mia cara Zara. Ho sentito la necessità di farlo, non potevo tenere dentro tutto... 

Zara, splendido incrocio tra la mamma pastore tedesco di razza, e papà gagliardo, probabilmente golden retriever o labrador, naque nell'aprile del 1997 (lo stesso anno in cui morirono suor Teresa di Calcutta e lady Diana), e fu cresciuta, assieme al fratellino, presso la protezione animali di Locarno, dove erano stati abbandonati assieme alla mamma. Di aspetto lupo, ma con le orecchie lunghe e pendenti, le zampe leggermente palmate, e uno sguardo buono fino in fondo.

Nel luglio di quell'anno, durante la visita alla protezione, riuscì a conquistare tutta la famiglia, come se non stesse attendendo che noi. Appena arrivata presso la sede abitativa del suo nuovo branco, rubò subito una fetta di torta di mele, dato che i calcoli erano giusti: 4 fette, una capobranco, due cuccioli umani ed un cane, la quarta fetta doveva essere per forza per lei.

Nei primi due mesi, essendosi mossa molto poco nel recinto, durante le passeggiate camminava per 500 metri, poi si spatasciava per terra, come a dire "ma cosa mi tocca fare". Non appena riprese le forze e la muscolatura, divenne un'ottima locomotiva, tanto da poter essere proposta per il traino dei carrelli dell'Alptransit, unitamente alla sua altra grande passione: lo scavo in giardino, alla ricerca soprattutto di bulbi. Nessun giacinto, calla, o altro riusciva, non dico a fiorire, ma neanche a germogliare. Li individuava tutti, con la precisione di un cane da tartufo.

Di carattere gioioso e giocosa, amava profondamente i bambini, che, se posti nudi davanti a lei, ricevevano una leccata completa dai piedi alla punta dei capelli. Se veniva infastidita, la reazione più forte che aveva era di alzarsi, spostarsi di qualche metro, mettersi a pancia a terra, e continuare a tenere d'occhio "il suo branco di pecore umane". Mai una volta ha ringhiato a qualcuno, mai una volta ha utilizzato la forza delle sue mascelle, neanche quando giocando le mettevo la mano in bocca. Anche con gli altri cani era sempre tranquilla, mai litigiosa, e riusciva a giocare con tutti (compresi i dobermann ed i pitt-bull) anche se prediliggeva i cani d'acqua (golden, labrador e terranova).

Golosa ed ingorda, negli anni in cui accompagnava Rita a prendere i ragazzi a scuola, era amata da tutti i bambini del quartiere, che la conoscevano, ed avevano imparato a tenere cornetti di pane e coni-gelato lontano dal suo muso, per evitare sparizioni improvvise di quelle succulenti cibarie.

Compagna fidata ed inseparabile nelle nostre passeggiate, percorreva il triplo del nostro cammino, andando continuamente avanti e indietro, ma sempre davanti, ad esplorare e controllare dove saremmo passati noi, per assicurarsi che tutto fosse in ordine.

Durante una delle prime uscite a San Bernardino, ci stupì gettandosi nel laghetto (era freddo anche se eravamo in agosto), e iniziò a nuotare come se non avesse fatto altro da quando era nata. Così scoprimmo che uno dei suoi giochi preferiti era il riporto in acqua. Nella neve, invece, scavava tane nelle quali si infilava. Zara ha sempre avuto un rapporto privilegiato con l'acqua, e non mancava occasione per farsi un bel bagno, lavarsi il muso, e scuotersi soltanto quando era vicina a noi.

Quando due anni fa Tea, micia di grande signorilità e carattere, decise di adottarci (non sia mai detto che una famiglia resti senza gatta, poverini) Zara aveva 10 anni, e Tea 2. Zara non aveva mai avuto contatto con dei gatti, e Tea immagino non sapesse cosa fosse un cane. L'incontro avvenne in giardino: Zara abbassò il suo testone sopra Tea, che rimase immobile, poi tirò fuori la sua linguaccia ed iniziò a leccarla tutta. Appena finita la procedura di lavaggio, Zara si sdraiò, e Tea decise che la pancia di Zara era un ottimo posto per fare un pisolino. Quello che Zara non aveva capito in quel momento, è che Tea l'avrebbe sorpassata nel rango di branco, cosa che lei non ha mai digerito completamente. Per Zara l'ordine era chiaro: Rita, Nino, Zara (per cui ubbidiva ad entrambi), Stefano, Nicola (ad entrambi non ubbidiva), e quella pallottola di pelliccia, era chiaro, doveva finire in fondo alla scala... Ma, come afferma un detto di grande saggezza "Le donne ed i gatti fanno ciò che vogliono, gli uomini ed i cani devono solo abituarsi all'idea", le cose non andarono così.

Sempre pronta a partire, bastava mostrarle il guinzaglio per far si che si scatenasse in un balletto di gioia, con la felicità che sprizzava da ogni poro. Che fosse corta o lunga, in posti conosciuti o nuovi, era sempre pronta ad andare.

In primavera, ci forniva pelo a sufficienza per riempire un cuscino ogni anno. A ciuffi, a mazzi, singolarmente, dove passava marcava il territorio con pelo a gogò. Uno dei suoi (e miei) passatempi preferiti era di metterci vicino in giardino, io con un bel sacchetto di plastica, e lasciarsi "spulciare" a mano e con la spazzola, per allegerire il sottopelo invernale. Ricambiava con leccate di mano, di orecchio, sguardo felice e riconoscente.

Ma... Già da piccola il veterinario le aveva diagnosticato, eredità della mamma lupo (e forse anche del papà), la displasia all'anca. Cure preventive per rinforzare le cartilagini, dieta rigorosa per non appesantirla sui fianchi, tanto moto per mantenere la muscolatura, ma senza sforzare, sapevamo che avrebbero solo ritardato il problema, non risolto.

Tre anni fa, i primi segni premonitori. Durante le passeggiate ci accorgiamo che Zara inizia a camminare dietro di noi, invece che davanti. Non fa più il tragitto tre volte, e dopo alcuni chilometri mostra segni di stanchezza ed affaticamento... Visita immediata, la diagnosi è chiara: la displasia inizia a manifestarsi. Il veterinario ci dice di essere contenti: i cani che ne soffrono, iniziano il loro calvario ben prima dei nove anni di età. Magra consolazione: niente più passeggiate lunghe per Zara, che la domenica ci guardava partire (e sapeva cosa stavamo facendo) con uno sguardo che avrebbe strappato le lacrime ad una statua.

Adagio adagio la malattia ha continuato ad erodere il fisico di Zara. Improvvisamente, in gennaio, la situazione è precipitata. Zara diventa inappetente, non si regge più sulle gambe posteriori, reagisce ancora solo al giunzaglio. Il veterinario la cura, ma la colonna vertebrale ha iniziato a deformarsi, il segnale nervoso passa sempre meno. Zara zoppica, ma cammina. Nel suo sguardo tanta pazienza, e nessuna accusa. Le passeggiate si fanno sempre più brevi, ogni tanto, quando non siamo ancora metà, si volta e tira per tornare a casa. Il guinzaglio, tra lei e me, resta lasco, lei che mi ha rinforzato e allungato le braccia a furia di tirare... Pastiglie tutti i giorni per tenere sotto controllo l'infiammazione, e calmare il dolore.

Due settimane fa, seconda crisi. Il veterinario riesce a rimetterla in piedi con un bolo in vena di cortisone. Ha perso peso, per la prima volta le dò da mangiare quasi il doppio della sua razione ogni giorno, per aiutarla a recuperare peso e muscolatura. Non ostante ciò, le gambe posteriori continuano ad atrofizzarsi... Perde peso anche sul torace, ma sembra riprendersi. Ha voglia di camminare, mangia bene, ricomincia ad abbaiare a tutti i cani che passano. Rita ed io speriamo...

Martedi, il tracollo improvviso. Non ostante le cure, alla sera non riesce più a salire gli scalini per rientrare in casa dal giardino. Alla sera non mangia, e quando le mostro il guinzaglio, non si muove. Non si muove neanche vedendo il guinzaglio, non era mai successo...

Zara è partita per l'ultima escursione giovedi pomeriggio tardi, assistita dal suo branco, che le è stato vicino fino in ultimo. Non si è lamentata, e in tarda mattinata aveva fatto lo sforzo di alzarsi ancora una volta, per vedere il fiume Ticino, in cui non riusciva più a scendere da anni, per salutare la fontanella del parco giochi, per leggere il gazzettino vicino alla scala che porta in diga. Ha salutato tutto con grande dignità, ci ha salutati tutti con grande amore, i suoi occhi fissi nei nostri anche nell'ultimo momento, e ha lasciato un grande vuoto colmo di ricordi di gioia, di affetto e amore, di scavi e di passeggiate, di biricchinate e scondizolamenti, di torte rubate e leccate gioiose.

E' stato un onore ed un privilegio poter condividere con lei questi dodici anni, ha permesso a tutti noi di crescere e diventare persone migliori. Ha donato gioia ai bambini, che potevano avvicinarsi a lei senza alcun timore.

Farewell Zara, che la nuova terra sia piena di praterie e fiumi, di montagne e torte da rubare, di cani con cui giocare, perché se c'è un cane che merita il paradiso, questa è Zara.

Rita e Nino



Kommentare (4)


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gbal hat gesagt: Per caso...
Gesendet am 29. März 2010 um 16:39
Ho scoperto per caso questa comunità e ti ho ritrovato qui, come "papà" di un bellissimo e sfortunato animale. Anche io ho vissuto queste tristi storie ma sono convinto che queste creature che ci hanno lasciato sanno che gli abbiamo dato tanto amore, come loro ne hanno dato a noi. Credo anche che gli umani che amano gli animali siano molti di più di quelli che li odiano o li sopportano.
E un giorno li ritroveremo tutti questi cari animali e ricominceremo a "giocare" assieme.
Giulio

UpTheHill hat gesagt: RE:Per caso...
Gesendet am 29. März 2010 um 17:23
Ciao Giulio,

sottoscrivo tutto quanto... Più avanti ci faremo nuovamente adottare da un cane, Rita ed io stiamo già discutendo le "caratteristiche" che vorremmo abbia, in modo da poter venire con noi in montagna senza dover sempre stare al guinzaglio (per cui niente cani da caccia).

E c'è una bella storia a proposito di un uomo che muore, e che si ritrova a dover scegliere tra il paradiso e l'inferno assieme al suo cane...

Ciao.

Nino

clotilde hat gesagt: RE:Per caso...
Gesendet am 27. Mai 2010 um 22:15
Ciao Nino per caso sono entrata nella comunità Hirk Dogs, ed ho letto tutto il tuo racconto.
Grazie,amche se un pochino ho pianto, mi commuovo facilmente quando parliamo dei nostri compagni a quattro zampe.
Io come sai ho una gatta che fra poco compie 20 anni, per ora sta ancora bene,quando sono al compiuter viene sempre qui sulla scrivania fer farsi coccolare, a volte penso al momento che mi lascerà.spero senza soffrire.
In questi giorni sul mio terrazzo una copia di merli ha fatto il niso,sono nati da 6 giorni quattro piccoli, il terrazzo è precluso agli essere umani,io riesco a vedere il via vai dei genitori è bellissimo, sono felice che tra tanti posti abbiano scelto la mia casa.

heliS hat gesagt: Commossa
Gesendet am 28. Mai 2010 um 19:00
Mi sono commossa a leggere il tuo racconto. Un cane che venga con me in montagna è uno dei sogni che spero si avvereranno presto. So che non sarà facile, ma l'affetto che queste creature sanno darti ripagano in anticipo del dolore della perdita.
Un abbraccio al branco ... e aspettiamo presto il/la nuovo/a venuto/a
S.


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