è un mitico serpente ( chi dice addirittura con le ali )
che spaventava tutti gli avventori di questa valle.
è il simbolo del Comune di Malesco.
una bella scultura è alla fontana nei pressi
della Chiesa di Malesco. (se interviene Fabio Tapio
sicuramente sarà più esaudiente).
ciao, Andrea.
roby
Confermo la bella scultura vicino alla chiesa di Malesco e cito, ancorchè solo parzialmente, Teresio Valsesia, che nel suo libro "Valgrande ultimo paradiso", al capiotolo VIII (dal titolo emblematico "I rettili della fantasia e della paura") scrive:
"L'archetipo dei rettili chimerici è il bazalèsch (il basilisco, che qui in epoca storica non è mai esistito). Parecchi anziani affermano di averlo osservato. Ha una cresta a corona sul capo e sul dorso, zampette a mo' di lucertolone, ed è in grado di colpire con lo sguardo non solo gli uccelli, le arvicole e altri animali da caccia ma anche l'uomo. Nel 1979 un cacciatore di Cannobio avrebbe visto un rettile simile al Piano delle Streghe, sotto il Gridone vigezzino. Emanava un odore estremamente sgradevole. I suoi cani sono fuggiti terrorizzati e l'uomo è stato colto da conati di vomito non riuscendo nemmeno a sparare. Di duelli tra rettili ipnotizzatori e cacciatori sono piene le cronache delle osterie. "I gasper - si diceva - i vann dua gh è l'acqua buna". Un cacciatore era andato ad una sorgente freschissima per uccidere un bazalesch che vi teneva dimora stabile. Ma gli era rimasto bloccato il dito al grilletto. I bazalesch popolavano a bizzeffe le montagne tra la Val Grande e l'Ossola. Come afferma Remigio Del Sindaco di Cosasca, "erano rettili con una cresta enorme e con le squame rosse. Facevano una tana quadrangolare nell'erba."
Questo è quanto scrive Valsesia. Poi per quanto afferma l'erpetologo svizzero Domenico Robbiani, il leggendario bazalèsch andrebbe identificato nel ramarro, in quanto "il lucertolone verde-smeraldo suole arrestarsi voltandosi verso l'uomo e guardandolo con occhio vividissimo e con la gola spalancata e ansimante, arricciando talvolta il dorso".
Una ricerca più approfondita mostrerebbe sicuramente altri risultati, ma per cominciare spero di aver soddistaffo almeno un pochino la tua curiosità.
Grazie per l'esauriente risposta. La cresta sul dorso ricorda il Dimetrodonte, celebre rettile del periodo Permiano degli Stati Uniti, che qui non è mai stato trovato come fossile. Chissà se l'hanno "copiata" oppure gli è venuto di farla così.
Ciao.
Andrea
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