Quel giorno Auguste Piccard, professore svizzero di fisica, stava partecipando con il suo assistente Paul Kipfer al primo viaggio nella stratosfera con un pallone aerostatico riempito d’idrogeno, dotato di una cabina a tenuta stagna di forma sferica.
Il “pallone” raggiunse 15′785 metri, un’altezza che si pensava irraggiungibile. Tuttavia, a causa di un guasto, il mezzo diventò ingovernabile. Alle 17:50 Piccard scrisse sul suo diario di bordo: “Abbiamo una riserva di ossigeno solo per 4 ore”. Alle 18.08 scrisse: “È incredibile che il pallone non si abbassi di quota”. Finalmente, dopo il tramonto del sole la temperatura dell’aria si abbassò a tal punto da far sgonfiare il pallone, che cominciò così a scendere. Verso le 21 la navicella atterrò su un ghiacciaio: il Gurgler Ferner. Il giorno seguente, le tre guide alpine di Obergurgl Hans Falkner, Hugo Gstrein e Martl Grüner prestarono soccorso ai due scienziati e li condussero al sicuro in paese. La notizia di questo sensazionale atterraggio si diffuse rapidamente, regalando alla piccola località una quanto mai inattesa notorietà. Un monumento al centro del paese ricorda questo straordinario evento.

 
 

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