La prima sterrata, tra la località Alla Torre e Villa Foresta.
Mi trovo alla ruota del triciclo di Carlo Calcagni, atleta Paralimpico e Colonnello del Ruolo d’Onore brindisino, che è stato contaminato da uranio impoverito durante le sue missioni come pilota elicotterista nel Balcani. Nel 1996 in Bosnia-Erzegovina recuperava feriti e salme. Oggi ha 50 anni, fa il ciclista e “da 16 anni combatto il male, ma sono felice lo stesso, vado avanti con la mia bicicletta”. La Sensibilità Chimica Multipla (Mcs) da uranio impoverito e nanoparticelle varie ha danneggiato il suo corpo con ripercussioni su cuore, reni, midollo e polmoni. “Sono minato dal mio ‘nemico invisibile’, ma lo sport mi sostiene. La causa? I metalli pesanti sotto forma di detriti: piombo, mercurio, ferro, rame, acciaio e alluminio nel corpo”.
È l’ospite d’onore de La Belvedere Mendrisio 2018. L’altro ieri è stato proiettato un film-documentario sulla sua figura.
 
 

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