Sono i 360 m di dislivello finali, che richiedono buona condizione fisica. Li affronto serpeggiando tra gli affioramenti di roccia, i cespi d’erba e i drappeggi di neve rigelata. Mi fermo spesso per recuperare il fiato e per ammirare lo splendore del paesaggio alpino alla fine dell’inverno.
 
 

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