La Cascina d'Armirone in una cartolina del 1910.
La Cascina d’Armirone è un’alpe già citata nel 1548. L’antica denominazione era Cascina di Marmirono. La famiglia Piotti vi abitò per almeno due secoli, tanto che nei documenti d’epoca vengono sempre identificati quali Piotti della Cassina. Il 29 giugno 1751 il prevosto Giovan Battista Maderni da Capolago benedisse la chiesetta che lui stesso aveva fatto costruire “per dar comodo di messa a quegli alpigiani”. Nella seconda metà dell’Ottocento, anche per lo sfiorire dell’economia alpestre, Carlo Pasta decise d’investire in ambito turistico e di costruire sul Monte Generoso due alberghi, uno alla Bellavista e uno in Vetta. Stimolata dal suo esempio, la famiglia Chiaverio decise quindi di aprire un’osteria con alloggio presso la Cascina d’Armirone. Differenziandosi dalle altre strutture presenti sulla montagna in materia di prezzi, proponendo un servizio nostrano molto cordiale, l’osteria con alloggio divenne da subito molto popolare. L’attività dell’esercizio è quindi proseguita con successo fin verso il 1970. Nel 1979 sia l’osteria che l’annesso insediamento agricolo furono demoliti. Dell’antico agglomerato rimangono solo i tigli, gli aceri e l’oratorio dedicato a Maria Vergine Assunta, restaurato nel 2009 su progetto dell’architetto Fosco Moretti di Balerna.
 
 

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